RIDETERMINAZIONE DEI TASSI D’INTERESSE SUI MUTUI
Nella riunione del 5 ottobre, l’Amministrazione, alla presenza dell’On. Cesare Damiano, componente del CdA dell’Istituto, ha riportato al tavolo tecnico con le OOSS il documento di lavoro sulla rideterminazione dei tassi sui mutui, riproponendo integralmente la proposta già formulata il 3 agosto.
Il documento, giunto ad inizio agosto dopo mesi di richieste da parte sindacale, – lo ricordiamo - prevedeva l’abbassamento dell’attuale tasso di mezzo punto portando gli interessi all’1.00% per i primi 20 anni e all’1,50% dal ventunesimo in poi, estendendo l’abbassamento di mezzo punto anche ai dipendenti in quiescenza (come richiesto - fin dal mese di marzo - da USB PI per sostenere nell’attuale momento di crisi i pensionati Inail).
Come noto, la materia dei mutui ipotecari non è oggetto di accordo tra Inail e sindacati ma rientra nelle prerogative dell’Amministrazione che formalizza le decisioni assunte con una apposita delibera del Consiglio di Amministrazione.
L’Amministrazione ha però inteso sottoporre alle valutazioni al tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali le proprie intenzioni in materia.
Considerati a tutti gli effetti come benefici assistenziali, secondo USB PI, i mutui non possono essere intesi come fonte di profitto, introito, per l’Istituto, con tassi di interesse - pagati dai dipendenti – che restano superiori a quelli praticati presso altri enti del comparto e/o reperibili presso gli Istituti bancari.
Era quindi necessaria una scelta politica e non tecnica, che sarebbe dovuta intervenire anche per evitare il trasferimento delle risorse dei lavoratori agli istituti di credito privati attraverso la surroga del mutuo in corso, per tassi più vantaggiosi.
E’ risaputo che l’INPS ha di recente portato i tassi dei mutui per dipendenti allo 0,60% per i primi 20 anni e 0,86% per gli anni successivi. In riunione USB PI, vista la proposta dell’amministrazione, ha chiesto di allineare i tassi a quelli praticati in INPS, proponendo anche una soluzione di mediazione che, riducendo il tasso per i primi 20 anni allo 0,86%, agganciasse il tasso INAIL a quello INPS (seppur al tasso INPS più alto)!
Una scelta politica già effettuata in sede di rideterminazione dei tassi sui prestiti quando l’amministrazione, per “la necessità di evitare disparità di trattamento tra il personale dei due maggiori enti del comparto” ritenne “di adeguare i tassi di interesse applicati ai prestiti concessi dall’Istituto ai tassi praticati dall’Inps”. Una volontà di allineare il trattamento tra i lavoratori dei due Enti che evidentemente è mancata in questa occasione.
Di fronte ad un’Amministrazione decisa a tenere il punto, le OOSS presenti al tavolo, pur non essendo materia di trattativa, hanno “rilanciato” proponendo quasi all’unanimità di ritoccare i tassi dello 0,60%, (in modo da scendere allo 0,90% per i primi venti anni e allo 1,40% dal ventesimo anno in poi), con l’auspicio -da assumere formalmente- di ritocchi ulteriori nel prossimo futuro, secondo più favorevoli condizioni economiche.
Al termine della riunione, l’Amministrazione ha preso l’impegno di valutare attentamente la “proposta” di ritoccare i tassi dello 0,60%, ma ha dichiarato che non intende formalizzare impegni per future rideterminazioni, ribadendo tuttavia la più ampia disponibilità dell’Amministrazione al confronto anche su questo tema.
USB PI esprime la propria insoddisfazione per le decisioni assunte dall’Amministrazione che pur se accoglierà la proposta di parte sindacale riguardante l’abbassamento di 0,60 punti, non ha inteso assumere formali impegni per future rideterminazioni.
Roma, 06 Ottobre 2020 USB P.I. INAIL