lettera aperta ai lavoratori delle DD.CC.
Lettera aperta ai lavoratori delle Direzioni Centrali
Quello che si sta verificando in questi giorni in merito all’applicazione dei coefficienti di merito nelle vostre Direzioni Centrali è veramente uno dei più brutti episodi che si siano mai verificati sul piano sindacale. Un episodio che dimostra in tutta la sua gravità quanto Cgil Cisl Uil e Cisal non rispettino la volontà dei lavoratori e delle RSU che di quegli stessi lavoratori sono espressione. Un episodio che dimostra quanto sia facile calpestare la democrazia pur di affermare la necessità di coerenza con scellerati accordi firmati e di dimostrare a tutti i costi all’Amministrazione la capacità di gestione del personale. Il tutto in un braccio di ferro contro gli stessi lavoratori e contro chi invece tenta di opporsi ad una meritocrazia ad personam o, come è accaduto, estratta a sorte.
Di fronte alla ferma intenzione della maggioranza delle RSU di non sottoscrivere all’interno della Direzione Generale gli accordi che presentano differenziazione meritocratica, volontà discussa e scaturita all’interno di una partecipatissima assemblea che si è tenuta il 2 marzo 2009, le OO.SS. nazionali che hanno siglato l’accordo stanno tentando in tutti i modi di far capitolare la RSU A e, come era prevedibile, usano come arma di ricatto, non sappiamo usare altri termini, con la complicità colpevole della Amministrazione, il mancato pagamento dei compensi sino al perfezionamento dell’accordo, ovvero sino alla firma di quello che l’Aran definisce “il maggior consenso possibile”.
In altri tempi o forse in altre situazioni, questo non sarebbe accaduto: la volontà del personale e della RSU sarebbe stata sovrana e tutte le OO.SS. e sottolineo tutte, si sarebbero impegnate in un braccio di ferro, questa volta sì, ma con l’Amministrazione per imporre il pagamento dei compensi, forti del fatto che gli obiettivi di struttura erano stati raggiunti e che le RSU erano disponibili a sottoscrivere un accordo senza differenziazioni. Ma oggi questo braccio di ferro non è possibile perché significherebbe ammettere la stoltezza di accordi firmati e mal digeriti dal personale ed allora i lavoratori vengono usati come strumento per affermare il proprio potere e la propria arroganza. Che succederà con l’applicazione della legge Brunetta, chi starà dalla parte dei lavoratori?
Ci riferiscono di forti pressioni fatte ai singoli componenti delle RSU, sappiamo che qualcuno si è dimesso dall’incarico od è in procinto di dimettersi, ad ulteriore dimostrazione dello squallore di questa vicenda. Qui non è in ballo l’erogazione dei compensi ma dimostrare chi è più forte, chi ha più potere, chi comanda.
Noi non abbiamo bisogno di verifiche e sappiamo a prescindere chi è più forte: i lavoratori. Quello che non sappiamo è con quanta fermezza sapranno dimostrarlo.
Roma, 30 marzo 2010 RdB INAIL
Coordinamento Nazionale