WORK IN PROGRESS: PER ORA SOLO IMMOBILITA' E SILENZIO

Roma -

WORK IN PROGRESS: PER ORA SOLO IMMOBILITA’ E SILENZIO

 

     A distanza di quasi due mesi dall’ultimo incontro con l’Amministrazione sul nuovo modello organizzativo, rimaniamo in attesa di una convocazione in merito allo scottante argomento del declassamento delle Sedi da B a C e della chiusura dei COT, attività che nel mese di luglio era stata rinviata a settembre.   Una convocazione che tarda ad arrivare acuendo il senso di incertezza e l’ansia nel personale che già si immagina spostato in altra sede di lavoro magari a 30 km di distanza da casa.

 

Avevamo chiesto al primo incontro e lo abbiamo ribadito a luglio che, per quanto riguarda la chiusura dei COT, l’Istituto - pur nella politica di risparmio che comunque deve essere messa in atto- si attivasse sui territori alla ricerca di soluzioni che permettessero il mantenimento dei servizi.  In alcune sedi, anche in periodo di vacanza, ci hanno pensato i dipendenti che si sono messi in moto, sostituendosi all’Amministrazione, per cercare soluzioni utili a risparmiare  mantenendo i servizi sul territorio.

 

Hanno contattato le autorità locali trovando interlocutori sensibili e disponibili mentre molto meno sensibile si è dimostrata la nostra Amministrazione che, non solo  non ha ricercato soluzioni alternative alla chiusura, ma che non intende neppure ascoltare le proposte che arrivano dal territorio. Ma se l’Inail non si preoccupa per i dipendenti e, ancora più, per l’ utenza, in una situazione di carenza sempre maggiore di servizi e di ristrettezze economiche, e non inizia da subito a confrontarsi col territorio e con le parti sociali, in fase di applicazione emergeranno problemi tali che difficilmente potranno essere affrontati senza lasciare  feriti sul terreno. 

 

Peraltro, con la chiusura si contravverrebbero le “Linee guida” del C.I.V. dell’INAIL, dove si ribadisce “Il rafforzamento del principio di prossimità verso il territorio”. Quindi, questa Amministrazione, che vuole chiudere i COT senza valutare soluzioni alternative,  come intende ottemperare al mandato dell’Ente?

 

Speriamo che nessuno pensi sia nuovamente possibile superare ogni discussione con una mera informativa dell’ultimo momento. Se è vero che non si può evitare di contrarre le spese per ottenere dei risparmi è altrettanto vero che ci sono modalità diverse per risparmiare e che servono anche dati economici certi per motivare la chiusura di un presidio come servirebbero motivazioni più che valide per mantenere in atto, nel contempo, situazioni che non possono che essere definite di privilegio e quindi inaccettabili, ad esempio il vicariato.

    

Questo modello organizzativo più che work in progress ci ricorda i treni dei pendolari che forse partono e forse no, che danno un servizio incivile  e che di sicuro, se partono, arrivano a destinazione sempre in ritardo.

 

                      USB P.I.

                               Coord. Naz. INAIL