USB Inail su smart working e rientro in presenza, parliamo di sicurezza
Nella giornata di ieri, l’Amministrazione ha inviato a tutte le Strutture la nota per illustrare ulteriori modalità organizzative per un graduale rientro in presenza ai sensi del decreto ministeriale 8 ottobre 2021 pubblicato nella GU n.245 del 13 ottobre 2021.
Tale nota detta ulteriori istruzioni riguardanti il lavoro agile, da applicare dal 1 novembre e fino al 31 gennaio 2022, quando prevedibilmente il lavoro agile avrà una regolamentazione definitiva nell’ambito del CCNL Funzioni Centrali in discussione all’ARAN.
Abbiamo già dato atto all’amministrazione di aver assunto una posizione prudente ed equilibrata sui rientri di “massa”, non cedendo agli eccessi brunettiani sulla retorica dei fannulloni sul divano di casa che larga eco hanno sui mezzi di comunicazione.
Come USB PI riteniamo di dover focalizzare l’attenzione dei lavoratori su alcuni aspetti e sottolineare che la DCRU ha comunque chiarito alcuni altri punti quali, per esempio, la ribadita necessità che nessuna categoria di lavoratori sia esclusa a prescindere dallo smart working e il diritto per il lavoratore in SW di fruire di tutte le tipologie di permessi previsti dalle norme e dai contratti.
Ma veniamo ai punti da focalizzare!
Come già sottolineato in occasione della precedente nota del Direttore generale dell’8 ottobre, la USB ribadisce che il rientro dei lavoratori e delle lavoratrici deve essere in primo luogo assicurato dalla assoluta e stretta osservanza di tutte le norme in materia di sicurezza a partire dai DPI, dal distanziamento negli uffici, che i luoghi di lavoro non sempre garantiscono, l’igiene e la sanificazione.
In particolare, oltre ai DPI che l'amministrazione deve fornire, a partire dalle mascherine FFP2, esiste un problema relativamente agli spazi di lavoro che devono sempre rispettare le distanze di sicurezza e l’aerazione degli stessi, quando eccezionalmente si verifica la presenza di più persone nello stesso ambiente.
Ricordiamo che il rientro in presenza deve in primo luogo rispettare le condizioni di sicurezza e di tali condizioni è responsabile –anche penalmente- il datore di lavoro, cioè - nella generalità dei casi - il dirigente della struttura.
Dirigente della struttura che sulla base delle disposizioni inviate ieri, deve sottoscrivere con il lavoratore l’accordo individuale.
In assenza della firma dell'accordo individuale, l’interpretazione più stringente vuole che il lavoratore debba rientrare in presenza tutti i giorni e, visti i tempi ridottissimi, sembra alquanto complicato raggiungere l'obiettivo e far firmare tutti gli accordi.
Accordi necessari a garantire in particolare il mantenimento dello s.w. per i lavoratori fragili e le altre categorie protette che "hanno diritto allo s.w.".
In particolare sottolineiamo che occorrerà indicare negli accordi i "carichi di lavoro" o se si vuole gli obiettivi lavorativi – per quanto generici, oltre che stabilire i giorni e gli orari di contattabilità… insomma un lavoro non banale e non ovvio.
USB PI preannuncia che riterrà intollerabile ogni dilazione nel provvedere a predisporre gli accordi, dilazione voluta o non voluta che sia!
Essendoci di mezzo la sicurezza e salute dei lavoratori, riteniamo che tutte le Strutture debbano impegnarsi massimamente nelle prossime ore per consentire una ordinata e sicura prosecuzione dello SW come attuato in questi ultimi giorni, poiché sarebbe inaccettabile qualsiasi tattica sugli accordi individuali che comportasse un surrettizio rientro massivo in sede.
Invitiamo pertanto l’amministrazione a fornire indicazioni a tutta la dirigenza affinché, pur nel rispetto della prevalenza del servizio in presenza e la garanzia del servizio all’utenza, si continui a ricorrere allo Smart Working, con le modalità attualmente adottate, anche in assenza della sottoscrizione dell’accordo con i lavoratori interessati, avendo particolare attenzione alla tutela delle categorie protette.
Roma 26 ottobre 2021
USB INAIL Coordinamento Nazionale