USB Inail: stesse condizioni, stessi diritti per buoni pasto e telelavoro
Le disposizioni emergenziali via via adottate dall’Amministrazione in queste ultime settimane hanno coinvolto anche le lavoratrici ed i lavoratori interessati, prima dell’inizio della crisi pandemica, da progetti di telelavoro domiciliare (nelle sue varie tipologie: ordinario, speciale etc).
Con la sospensione dei rientri in sede, i “telelavoranti in emergenza” sono stati posti di fatto in una condizione del tutto simile ai lavoratori coinvolti dallo “smart working in emergenza”, in una condizione di lavoro in remoto -di fatto- indipendente dalla situazione personale e dalla volontà del lavoratore stesso.
Con il comunicato di venerdì 15 maggio, che alleghiamo, avevamo sollecitato la nostra Amministrazione a dare una risposta alla nostra richiesta e procedere alla celere erogazione del buono pasto ai lavoratori e alle lavoratrici in smart working in emergenza, considerato a tutti gli effetti “lavoro ordinario”.
Sulla base del principio “Stesse condizioni, stessi diritti”, riteniamo necessario invitare l’Amministrazione ad adottare una medesima misura nei confronti dei lavoratori in “telelavoro”, per tutta la durata della fase emergenziale in atto, riconoscendo il diritto alla maturazione del buono pasto alle medesime condizioni dei lavoratori in “lavoro agile d’emergenza”.
Peraltro, è di tutta evidenza che mantenere inalterata la decorrenza dei termini di durata dei progetti di telelavoro attualmente in corso, ne vanifica di fatto la reale utilità, a fronte alla “collocazione obbligatoria” di tutta la restante parte dei lavoratori in “smart working di emergenza”.
Per lo stesso criterio di equità sopra enunciato, chiediamo quindi che l’Amministrazione proceda alla sospensione della decorrenza dei termini dei progetti di telelavoro in corso con la stessa decorrenza dell’attivazione del “lavoro agile per emergenza”.
La ripresa della decorrenza dei progetti potrà avvenire al termine della fase emergenziale.
Roma, 20 maggio 2020 USB P.I. Inail