UNO SCIOPERO IRRINUNCIABILE
Gli strumenti della Politica governativa
FINANZIARIA
La manovra finanziaria già fissa gli obiettivi della riforma della P.A. che in parte si realizzano nel provvedimento stesso e in parte si rimandano ad altri atti normativi sottraendoli all’attenzione dell’opinione pubblica.
SANITÀ: aumentano i costi e si riducono le prestazioni spingendo i cittadini verso i privati; si paga due volte un’assistenza che poi dovrà essere ricomprata dai privati. Ma il lavoro sporco lo fanno le regioni che attivano le manovre di rientro o contenimento della spesa sanitaria chiudendo ospedali, servizi, posti letto, producendo mobilità, disagio lavorativo legato alla continua riduzione degli organici e ricorso al precariato, sempre più sfruttato e sempre meno garantito.
PREVIDENZA TFR-TFS : la liquidazione trasformata in capitale di rischio, in mano a promotori finanziari che la utilizzeranno senza controllo diretto da parte dei lavoratori. La tua buonuscita in mano a fondi di investimento la cui unica garanzia è la trasformazione di CGIL CISL UIL in soggetti finanziari senza alcun legame con i lavoratori, utili solo per garantire le dimensioni dei fondi pensione.
SPESE MILITARI: in continua ascesa, gli elevati costi del personale in missione, conteggiati nei costi del personale della P.A., contribuiscono al grido di allarme sulla spesa pubblica. Si costruiscono basi militari nel paese senza il consenso delle popolazioni utilizzando anche risorse pubbliche negate per la pubblica amministrazione.
CUNEO FISCALE: si tagliano i servizi sociali e i bilanci della P.A. per dare in regalo alle imprese miliardi di euro sottoforma di minori oneri fiscali, accentuando sempre di più lo squilibrio nella redistribuzione della ricchezza prodotta.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: disimpegno dello stato dal territorio; con la riduzione e l’accorpamento di uffici ed enti, prevedendo la riduzione degli organici per effetto della soppressione di uffici periferici. Creazione di esuberi che portano a mobilità e espulsione. Soluzioni inesistenti per i precari, riduzione per il personale di supporto al 15% dell’organico, blocco delle assunzioni.
IL CONTRATTO DI LAVORO è devastato e, ormai ad oltre un anno dalla scadenza, gli aumenti previsti e finanziati sono 15 euro lordi per il 2006 ( vacanza contrattuale), 26 euro per il 2007, 50 euro per il 2008, una perdita dell’1,7% del potere di acquisto.
ENTI LOCALI E REGIONI completano il lavoro con blocco dei contratti decentrati, ridimensionamento degli uffici e degli organici a fronte di un aumento delle tasse locali.
La RdB/CUB P.I. è già impegnata a contrastare i primi effetti provocati dalle politiche di smantellamento
In tutti i settori del pubblico impiego si stanno sviluppando sul terreno vertenziale momenti di lotta e conflittualità diffusa. È necessario che i lavoratori pubblici comprendano che l’unificazione delle singole vertenze è il presupposto per sconfiggere il piano di devastazione della P.A. voluto dal governo, confindustria e da cgil, cisl e uil.
MEMORANDUM
AUTHORYTY PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Un’entità esterna alla P.A. che esautora le relazioni sindacali e introduce una gestione autoritaria e senza contraddittorio, un vero e proprio golpe istituzionale che porta il governo dell’amministrazione pubblica fuori da essa. Gli strumenti di intervento si realizzano con l’ulteriore misurazione di produttività legata all’erogazione di salario aggiuntivo che assume dimensioni spaventose comprese tra il 30% e richieste di spingerlo fino al 50%. La finta opposizione di cgil cisl uil a questa proposta nasce dalla necessità di salvare le apparenze mentre in realtà si propongono di svolgere le funzioni dell’authority con modelli di cogestione subordinata.
PRECARI
Le risorse per la promessa stabilizzazione sono praticamente inesistenti e il rischio di essere espulsi è estremamente reale. Per il 2007 potranno essere utilizzati 120 milioni di euro del fondo 2004 e le risorse della finanziaria 2005 per precari a tempo determinato (TD) con anzianità triennale negli ultimi 5 anni; basta fare la domanda, ma se finiscono i fondi? E questo vale solo per agenzie fiscali, parastato ministeri con l’esclusione di enti locali e sanità che sono i comparti con il più alto numero di precari e contratti atipici.
Per il 2008 e il 2009 è disponibile solo il 40 % delle risorse provenienti dai pensionamenti dell’anno precedente; con l’innalzamento dell’età pensionabile è facile capire cosa succede. I precari con contratto formazione lavoro potranno essere stabilizzati solo se ci saranno disponibilità di posti nelle piante organiche, che invece vogliono rivedere per ridurle.
Non va certo meglio per le assunzioni dei lavoratori a tempo determinato cui sono riservate il 20 % delle risorse derivanti dai pensionamenti dell’anno precedente.
Che pubblica amministrazione abbiamo?
La P.A. e i dipendenti pubblici vivono un diffuso disagio operativo e funzionale, risultato di una strategia di progressivo abbandono della funzione sociale e devastazione dell’organizzazione degli uffici e del lavoro. La sottostima dei costi reali, definiti sprechi, ha determinato il mancato finanziamento dei servizi e l’impossibilità che questi svolgano la loro funzione sociale.
Il ricorso agli appalti in maniera indiscriminata ha di fatto costruito pezzi crescenti di P.A. aventi natura privata che opera ormai in maniera parallela a quella pubblica. La conseguenza è stata il ricorso al precariato e alle nuove forme di lavoro rendendo superflui i lavoratori a tempo indeterminato e inutili i servizi pubblici ormai svuotati delle proprie funzioni. Ciò ha permesso la creazione di un nuovo sistema di finanziamento indiretto ai partiti attraverso società legate alla politica e associazioni temporanee di impresa che nascondono la prassi del subappalto.
I servizi pubblici si sono riempiti di portaborse e trasformati in riserva indiana per il sottobosco politico, così che, fallita l’esperienza diretta in politica, i "trombati" si sono trasformati in dirigenza apicale inefficiente e connivente con i governi.
La normativa e i regolamenti continuano ad essere vetusti, mai semplificati realmente, anzi complicati da competenze e nuove procedure macchinose che ricadono sulle spalle degli utenti e degli operatori.
L’organizzazione del lavoro continua ad essere basata sul mansionismo e sulla frantumazione dei processi di produzione delle prestazioni in una varietà infinita di profili professionali spesso sovrapponibili e con conflitti di competenza.
Un patto esoterico con cgil cisl uil ai quali vengono garantiti fondi pensione con il tfs e il monopolio della rappresentanza sociale. Si sancisce lo smantellamento della P.A. introducendo criteri di valutazione come la produttività d’impresa per dimostrare l’inefficienza della macchina pubblica. Lo smantellamento delle relazioni sindacali, relegate a mero strumento di realizzazione delle politiche governative, cerca di nascondere il dissenso intorno al processo di riforma.La riduzione degli uffici e degli organici si realizza attraverso la deregolamentazione del rapporto di lavoro e l’annullamento della trattativa locale. Attua la mobilità selvaggia senza regole con la funzione di spingere gli operatori a lasciare l’impiego. Mentre da una parte si crea una dirigenza tecnocratica come strumento acritico di gestione della nuova P.A. dall’altra si usa l’associazionismo finanziato dal governo, per creare le condizioni sociali per la realizzazione di un forte isolamento e criminalizzazione dei dipendenti pubblici.