Trasparenza e oggettività, necessario eliminare la prova orale

Roma -

Si è svolta oggi la riunione durante la quale l’Amministrazione ha dato alle OOSS l’attesa informativa sulla selezione interna per la progressione verticale del personale dell’area B in possesso del titolo di studio previsto dal D.lgs 165/2001.

L’amministrazione ha comunicato che, per questa procedura selettiva così lungamente attesa dai lavoratori interessati, si prevede che il bando venga emesso entro la fine del 2020 e che non è attualmente prevedibile stabilire quando avverrà lo svolgimento delle prove stante l’emergenza pandemica.

Come noto, oltre alle 127 posizioni relative al concorso esterno “RIPAM” su cui non è dato sapere l’effettivo svolgimento, saranno messe a disposizione n. 181 postazioni in area C secondo quanto previsto dal d.lgs. n. 75/2017, modificato dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8 - il c.d. milleproroghe.

Per tale procedura l’Amministrazione è intenzionata a far svolgere due prove (una scritta con quesiti a risposta multipla e una prova orale), prevedendo come requisito di ammissione al concorso, oltre al titolo di studio della laurea, anche la permanenza nell’area B per non meno di 6 anni.

USB PI, con il proprio intervento, oltre a rilevare le ricadute negative sui numeri da mettere a bando a causa di una determinazione dei fabbisogni troppo riduttiva, e l’esclusione di più di mille dipendenti dal concorso per la mancanza del titolo di studio, ha rimarcato che la prova orale è superflua e poco oggettiva.

Una prova orale in cui trasparenza e oggettività hanno rappresentato da sempre momenti di assoluta criticità vista l’ampia discrezionalità della commissione sulla valutazione della risposta.

Si tratta di una procedura interna volta a valutare dipendenti con una lunga esperienza, certificata dai sei anni richiesti per l’accesso alla selezione e dallo svolgimento giornaliero di mansioni superiori pertanto, ai fini del superamento del concorso e della predisposizione della graduatoria di merito, riteniamo più che sufficiente una prova scritta accompagnata dalla valorizzazione dei titoli e dell’anzianità posseduti, come già accaduto di recente in altri enti del comparto.

Abbiamo in tal senso chiesto la predisposizione di un basket di 1000 domande, sulle materie scelte dall’amministrazione (Diritto amministrativo, Diritto del lavoro e legislazione sociale, Organizzazione dell’Istituto), da mettere a disposizione dei partecipanti al concorso, da utilizzare come strumento di studio e da cui estrarre a random le 60 domande previste per la prova scritta.

L’amministrazione è rimasta ferma sulla sua posizione durante la riunione per cui USB PI si riserva di adottare ogni utile iniziativa per modificare questo cruciale punto della procedura selettiva.

Con riguardo all’esclusione dell’area A, la USB ha ricordato che l’INPS sta procedendo con un concorso per B1 mentre in INAIL c’è solo un rinvio a possibili quanto incerti futuri interventi, richiamando tutte le OO.SS. presenti ad un serio impegno per la modifica dell’ordinamento professionale, visto che i tentativi di modifica del D.lgs 165/2001 fino ad oggi proposti non hanno prodotto alcun risultato.

Roma, 19 ottobre 2020

USB P.I. INAIL