SENTI CHI PARLA...
Da qualche anno ormai siamo, nostro malgrado, costretti a leggere comunicati sindacali di ogni tipo.
Alcuni di questi diffondono menzogne, false informazioni, fanno promesse o infondono speranze, tanto la demagogia non costa niente e c’è sempre qualcuno che ci casca!
La mancanza della rappresentatività che tiene fuori dal tavolo di trattativa il sindacato che ha redatto il comunicato dal titolo “CIE 2006-2009- Area B Giustizia tradita” sembra autorizzarlo a chiedere qualsiasi cosa, ignorando o facendo finta di ignorare normative, leggi, contratti che purtroppo esistono e contro i quali non propone la benché minima forma di mobilitazione del personale. In cambio però si vanta di aver proposto, non si sa né a chi, né quando (ma questo è solo un dettaglio!), una fantomatica “…riclassificazione di tutto il personale dell’Area B…”. Ma che significa?
Forse non gli è arrivato all’orecchio che per il passaggio a C1, attualmente non c’è altra alternativa che quella di fare un concorso con tanto di autorizzazione della Funzione Pubblica, con la riserva del 50% dei posti all’esterno e che a seguito del D.Lgs. 150/2009 (Decreto Brunetta) a decorrere dal 1° gennaio 2010, lo potranno fare soltanto i laureati e con le stesse modalità previste per l’esterno?
Ma dove vive questo sindacato? Forse sta pensando di fare ricorso legale anche contro i Decreti, i contratti, le leggi ?
Premesso che i colleghi si aspettano da un sindacato delle risposte, delle proposte, ma non delle domande, nell’ultimo comunicato questo Sindacato chiede alle OO.SS. rappresentantive ed all’Amministrazione:
1. come si è concluso l’ulteriore allargamento di 30 unità della graduatoria dell’ultimo concorso per il passaggio all’area C?
2. Cosa si prevede per riconoscere ai colleghi inquadrati nell’Area B che, pur continuando a svolgere le stesse mansioni dei colleghi con p.o. C1/C2, saranno – per effetto del nuovo C.I.E. .- esclusi dal partecipare alla prossima selezione?
3. Non sarebbe più giusto prevedere una indennità economica per i colleghi dell’area B che, per effetto del nuovo C.I.E., non potranno partecipare al concorso?
4. Considerato che si è ancora in tempo per “correggere” il nuovo C.I.E., non sarebbe il caso di ripristinare, quale requisito culturale, anche l’attestato di qualifica professionale?
Diamo le risposte a chi evidentemente non ha molte informazioni.
- Per la precisione l’allargamento è di 31 unità. Si è ancora in attesa del Decreto autorizzativo della Funzione Pubblica che, comunque, è subordinato all’attuazione della Legge n. 78/2009, che blocca le assunzioni fino al 31.12.2009.
- Per anni il Sindacato RdB ha portato avanti battaglie per l’Area Unica che sicuramente avrebbe rappresentato una soluzione al problema. Ripetutamente la RdB ha chiesto ai lavoratori dell’Area A e dell’Area B di effettuare il blocco delle mansioni, ha fatto assemblee specifiche su tale tema, ha richiesto ai dirigenti la certificazione delle mansioni svolte. Ci sembra inoltre riduttivo trovare soluzioni soltanto per gli eventuali esclusi dalla prossima selezione visto che già in quella passata sono rimasti esclusi i non curriculati, che le mansioni superiori le svolgono lo stesso. Purtroppo i Contratti Collettivi Nazionali di riferimento escludono una soluzione a questa problematica. Infatti il CCNL per il quadriennio normativo 2006-2009 (Allegato A) pag. 57 dice: … “Requisiti per l’accesso dall’Area B: possesso dei requisiti richiesti per l’accesso dall’esterno (laurea) o, in alternativa, titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno all’area B (diploma), accompagnato da 5 anni di esperienza professionale in B…” non lasciando sicuramente spazi di “interpretazione” della norma.
- Come tutti sanno quest’anno per effetto della L. 133/2008 i Fondi di Ente sono stati tagliati del 10%. Un’indennità economica specifica richiederebbe delle ulteriori risorse e la proposta, peraltro già avanzata dalle OO.SS., ha visto il diniego dell’Amministrazione. In ogni caso sono stati previsti aumenti più consistenti per l’area A e per l’area B nell’ambito del compenso unico di professionalità e il riconoscimento del parametro unico di incentivazione che significa che tutti i lavoratori dell’Ente, da A1 a C5 prenderanno lo stesso importo. Anche il parametro unico fortemente voluto dalla RdB e finalmente recepito insieme con gli aumenti ottenuti per le Aree più in sofferenza non rappresentano certo la soluzione per le Aree A e B, ne siamo consapevoli, ma un segnale tangibile della nostra attenzione al problema.
- Non è possibile ripristinare l’attestato di qualifica professionale come titolo culturale in quanto bisognerebbe cambiare la norma del CCNL 2006-2009 che il Contratto Integrativo di Ente ha soltanto recepito, come già illustrato nella risposta n. 2.
Molto spesso i lavoratori preferiscono affidarsi a chi offre loro soluzioni ai problemi con modalità che tutto sommato sembrano più “semplici”, quali seguire le vie legali. Peccato che così i problemi si possono risolvere, forse, soltanto in parte; quando ci si scontra con norme, leggi e contratti quello che conta, secondo noi, è che i lavoratori manifestino in maniera più evidente il loro disagio, attraverso la mobilitazione diretta.
La RdB puntualmente mette a disposizione forme di lotta di ogni tipo: assemblee, presidi, scioperi. L’ultimo quello del 23 ottobre scorso anche contro il Decreto n. 150 del 27 ottobre 2009 (l’ultimo di Brunetta) e contro i tagli al salario accessorio: riteniamo che questo sia il modo giusto di fare Sindacato. Stare seduti dietro alle scrivanie o dentro le aule di tribunale mentre ci vengono scippati diritti conquistati dai nostri padri riteniamo non sia molto utile.
Tanto meno può essere utile affidarsi a chi in questo marasma pur di acquisire una tessera in più mistifica e butta giù due righe demagogiche sperando che per l’ennesima volta nessuno intervenga.
Roma, 12 novembre 2009
RdB-CUB P.I.
Coord. Naz. INAIL