Pubblico Impiego, presidio USB sblocca la convocazione delle commissioni Aran
Il presidio organizzato mercoledì pomeriggio dalla USB Pubblico Impiego davanti alla sede dell’Aran ha prodotto un primo risultato: dopo mesi dalla chiusura dei contratti collettivi nazionali dei comparti di Pubblico Impiego saranno finalmente convocate le Commissioni paritetiche per la verifica dei sistemi di classificazione di tutti i comparti, a cominciare dalle Funzioni Centrali.
Ad annunciarlo è stato il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, nell’incontro che si è svolto con la delegazione della USB nel corso dell’iniziativa di protesta di ieri.
Finalmente sarà possibile colmare quel vuoto che si è venuto a determinate al momento del rinnovo dei contratti, quando è stata impedita la discussione sugli ordinamenti professionali per la fretta di chiudere gli accordi. Ora la USB potrà chiedere di discutere la propria proposta di revisione dei sistemi di classificazione, che prevede la costituzione di un’unica area amministrativa nella quale far confluire tutto il personale oggi diviso in più aree, superando così gli attuali vincoli di legge che impediscono a molti lavoratori anche solo di partecipare alle selezioni per i passaggi di area.
Bisogna superare una volta per tutte quello che eufemisticamente viene definito mansionismo e che altro non è che una forma di sfruttamento, utilizzato da molte amministrazioni pubbliche per avere prestazioni di elevata professionalità a basso costo. L’obiettivo della USB è determinare le condizioni perché a tutti sia riconosciuto un giusto inquadramento.
Il presidente dell’Aran ha annunciato che già nei prossimi giorni partiranno le convocazioni e che tra le prime ad essere attivata sarà la Commissione prevista dall’art. 12 del contratto Funzioni Centrali, i cui lavori, secondo quanto previsto dal contratto, sarebbero dovuti terminare entro maggio 2018. Dove siano le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto il contratto e che in questi mesi si sono ben guardate dal sollecitare la convocazione delle commissioni, non è dato sapere. USB c’è e continuerà ad organizzare la lotta dei lavoratori sfruttati perché si affermi il principio costituzionale che prevede che ad uguale lavoro corrisponda uguale retribuzione.
USB Pubblico Impiego