PROCEDURA AGENDA AGGIORNAMENTO SITUAZIONE ANOMALIE
Venerdì 18 ottobre, come richiesto, si è tenuto un nuovo incontro sulla “Procedura Agenda” per fare il punto sulla situazione.
Se da una parte, a detta dell’amministrazione, la riduzione delle richieste di intervento verso ServiceNow può essere accolto come il segnale della maggior confidenza dei lavoratori con il sistema, ci sono ancora tuttavia alcun situazioni che hanno necessità di ulteriori integrazioni.
La gestione ferie e dei riposi compensativi, le ore a recupero relative alla pausa pranzo, sono ancora oggetto di intervento, cosi come è in fase di collaudo e rilascio in produzione la sistemazione delle anomalie relative alle giornate di fruizione dei permessi L.104, ritardo che la USB ritiene gravissimo vista la particolarità della tutela garantita dalla norma di legge e contrattuale.
In sintesi si sta ancora lavorando dovendo tener conto delle limitazioni imposte alla possibile personalizzazione del sistema, ribadita dal Direttore della DCOD Dr. Tomasini e dal Direttore DCRU Dr. Mazzetti, presenti all’incontro, che hanno tenuto a precisare su richiesta della USB che non si procederà a nessun recupero economico, salvo i casi in cui la mancata presenza comporti un provvedimento disciplinare, ed il dipendente accumuli un ritardo nel mese superiore alle tre ore.
Nel suo intervento la USB ha ribadito il suo giudizio negativo su tutta l’operazione che, a distanza di ormai sette mesi dal rilascio operativo della procedura, si trova ancora in una fase di “sperimentazione”, con evidenti lacune e difficoltà.
Prendendo atto che a detta dell’amministrazione le varie anomalie di carattere generale, non risolte nel mese corrente dal dipendente e segnalate al ServiceNow, troveranno soluzione all’inizio del mese successivo, la USB ha sottolineato, insieme ad alcune altre organizzazioni sindacali presenti, che ancora oggi si devono registrare serissime criticità.
Una su tutte, la questione saldi con il problema di dover arrivare al 20 di ogni mese per avere il quadro definitivo.
E’ stato chiesto in tal senso che sia inserito a sistema una reportistica aggiornata, dove siano evidenziate anche le ore di accumulo (lo storico da cui si sarebbe dovuto partire), consentendo a tutti i colleghi, di avere finalmente chiara la situazione relativa alle presenze, alle ore eccedenti, ai ritardi, ai premessi, ai ticket senza che ciascuno sia costretto a dotarsi paradossalmente di un’agenda cartacea parallela per non perdere il conto.
Rispetto a tale situazione la USB ha ricordato all’amministrazione che le difficoltà ancora presenti ledono le norme contenute nei contratti nazionali determinando un vulnus inaccettabile sulla esigibilità dei diritti riconosciuti ai lavoratori.
In riferimento alla comunicazione dell’amministrazione del riallineamento effettuato il 20 di agosto, la USB ha segnalato che proprio a causa di tale operazione le situazioni che erano state finalmente definite sono tornate in criticità, facendo riapparire le anomalie precedentemente risolte, in particolare quelle relative ai buoni pasto e la generazione di ore a recupero.
Su tale aspetto la USB ha insistito sottolineando che l’amministrazione, oltre a risolvere le varie anomalie, deve anche chiarire come sia possibile che le ore derivanti dall’accumulo dei 30 minuti relativi alla pausa pranzo, diventino ore a recupero, come se fossero ore non lavorate.
Se sono ore di pausa non possono essere allo stesso tempo ore di lavoro da recuperare.
Ancora una volta, nel suo intervento la USB ha segnalato che alcune regioni non hanno comunicato i nominativi dei cosiddetti facilitatori, ovvero i colleghi che a livello regionale dovrebbero rappresentare il punto di riferimento per il chiarimento sulle eventuali disfunzioni e anomalie, problema già segnalato nel precedente incontro prima della pausa estiva ancora non risolto.
E’ superfluo sottolineare che la USB si opporrebbe a qualsiasi previsione di attribuzione di qualsiasi tipo di indennità (posizione organizzativa) per tali figure, pagate con le risorse del fondo incentivante, che si sono dovute inventare a causa della decisione autonoma dell’amministrazione di procedere con l’appalto per la procedura agenda.
In ultimo rilevando che i cosiddetti risparmi che l’amministrazione intendeva conseguire, anche in termini di personale, non si sono realizzati ed anzi la situazione si è aggravata, visto il tempo che ciascun collega, insieme alle segreterie delle sedi, è costretto a perdere per sistemare le varie anomalie, la USB ha chiesto al Dr. Tomasini di poter avere copia del bando di gara e del contratto stipulato per la “Procedura Agenda”, anche per l’impossibilità di estrarre tale documentazione dal link Amministrazione Trasparente del sito dell’Istituto.
Siamo certi che il cenno di assenso del Dr. Tomasini troverà a breve una formale conferma.
Roma 23 ottobre 2019
USB P.I. INAIL