L’inail è alla deriva: difendiamo il servizio pubblico, la dignità e la qualità del nostro lavoro. Verso lo sciopero generale del 2 e la manifestazione nazionale del 3 dicembre
Per denunciare lo stato di caos che regna nelle Sedi territoriali dell’Inail, contro l’immagine patinata che dal grattacielo dell’Eur l’Istituto continua a diffondere, i lavoratori e le lavoratrici dell’Inail daranno vita nei giorni dal 28 al 30 ottobre ad iniziative di protesta davanti a numerose Sedi Inail sul territorio nazionale: da Torino a Genova, da Milano a Brescia, da Udine a Trieste, da Roma a Lecce, Catanzaro, Palermo, Bologna, Piacenza, Catania… si susseguiranno presidi per lanciare un grido di allarme alle frustranti condizioni di lavoro cui sono costretti e al pericolo della tenuta del servizio pubblico ormai sull’orlo del collasso.
Con camper, gazebo, tavolini e tour in pulmino, i lavoratori avvicineranno l’utenza per spiegare che vogliono garantire un servizio efficiente e di qualità e che purtroppo a causa della carenza di personale e della strumentazione scadente spesso non riescono. Rappresenteranno che si sentono lasciati soli in trincea dalla dirigenza e dall’Amministrazione centrale, che è più interessata ad operazioni di facciata ed a esternalizzare al privato interi asset aziendali, come l’informatica, piuttosto che investire sul personale e sul rilancio del ruolo sociale dell’ente.
Inviteranno ad utilizzare lo sciopero generale del 2 dicembre e la manifestazione nazionale del 3 dicembre a Roma per gridare che non staranno a guardare l’affossamento di un pilastro del welfare. Lo faranno insieme ai lavoratori di tutti i settori che non intendono subire passivamente gli effetti di una crisi economica che non hanno creato, per chiedere di potenziare i servizi pubblici e di alzare e i salari e non le spese di guerra.
USB P.I. Inail