Iniziata oggi la stagione contrattuale nel Pubblico Impiego: USB chiede un contratto “VERO”
Avviata questo pomeriggio la stagione contrattuale 2019-2021 del pubblico impiego con l’apertura del confronto sul Comparto Funzioni Centrali.
USB ha chiesto un contratto “vero”, che rappresenti una svolta rispetto al triennio precedente, nel quale le retribuzioni sono state solo in parte rivalutate rispetto all’inflazione registrata nei dieci anni di blocco della contrattazione.
Gli inquadramenti del personale devono essere maggiormente coerenti con la professionalità richiesta dalle amministrazioni, superando il diffuso mansionismo e valorizzando competenze e responsabilità.
L’orario settimanale di lavoro va ridotto a parità di retribuzione, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e organizzativa.
Il lavoro agile va regolamentato con un contratto collettivo quadro che assicuri pari trattamento a tutti i lavoratori pubblici.
Va archiviata la lunga stagione d’odio sociale contro il pubblico impiego, cancellando la decurtazione della retribuzione accessoria nei primi dieci giorni di malattia e parificando le fasce di reperibilità del pubblico a quelle del lavoro privato.
Vanno favoriti obiettivi produttivi di gruppo, evitando l’utilizzo di schede di valutazione individuale che rappresentano uno strumento vecchio, divisivo e discrezionale.
Infine va cancellata dal contratto la norma che obbliga a firmare l’intesa per continuare ad avere diritto di accesso agli istituti della partecipazione sindacale nelle singole amministrazioni.
La contrattazione avviata questo pomeriggio può rappresentare un importante momento di svolta, ma c’è bisogno di alcuni basilari interventi legislativi e di una contrattazione coraggiosa, che disegni la pubblica amministrazione del futuro, superando schematismi ed etichette, come quella dei “lavoratori pubblici fannulloni”, che la pandemia e la conseguente emergenza sanitaria hanno spazzato d’un colpo evidenziando il ruolo fondamentale svolto dai lavoratori pubblici in tutti i settori.