INCONTRO CON L'AMMINISTRAZIONE DEL 7 OTTOBRE
Fondi per il trattamento economico accessorio per gli anni 2012 e 2013: Sottoscrizione nuovi Accordi a seguito della rideterminazione delle consistenze dei Fondi.
Ancora una volta CGIL,CISL,UIL,CISAL sottoscrivono con l’amministrazione accordi sui Fondi (2012 e 2013) per la ripartizione delle risorse del sistema incentivante, sulla base di quanto disciplinato dal CCIE 2006/2009, sottoscritto quattro anni fa. Mentre il contratto integrativo rimane sempre lo stesso e i cambiamenti nel frattempo intervenuti dovrebbero portare se non ad un ripensamento totale del contratto siglato nel lontano 2010, almeno ad una sua profonda revisione.
Il mancato rinnovo del contatto nazionale di lavoro con la conferma per i prossimi anni anche del blocco delle retribuzioni, le riduzioni di personale a seguito del blocco del turn over e delle assunzioni, che determinano il continuo aumento dei carichi di lavoro, l’accorpamento con l’IPSEMA, la riduzione progressiva delle risorse dei Fondi Incentivanti e la corresponsione del trattamento accessorio collegata alla valutazione, che ha portato i Ministeri Vigilanti a formulare rilievi anche sul compenso unico di professionalità - che credevamo di poter considerare un importo certo e stabilizzato e che dovrà invece essere corrisposto, anche questo, in base alla valutazione, sono tutti argomenti che devono trovare riscontro nella revisione del Contratto Integrativo bloccato dal 2010.
Non abbiamo firmato gli accordi odierni sulla rideterminazione delle consistenze dei fondi 2012 e 2013 in quanto la destinazione degli stessi è vincolata ad un contratto integrativo di Ente 2006/2009, non condiviso da questa organizzazione sindacale ed orami superato nei fatti. In risposta alla nostra richiesta per l’apertura di un tavolo di confronto sulla revisione del CCIE, l’Amministrazione ha risposto affermando che di norma il CCIE si fa solo a seguito dell’approvazione di un nuovo Contratto Collettivo
Nazionale. Affermazione del tutto gratuita che, nella situazione attuale, potrebbe determinare, come di fatto sta già determinando, il blocco anche del Contratto Integrativo fino al 2020, lasciando immutate norme e disposizioni, mentre i Ministeri Vigilanti possono nel frattempo effettuare tutte le scorrerie che ritengono opportune.
Tante invece, per la USB, le norme che si possono comunque rivedere già oggi.
- Ad esempio, l’utilizzo di una parte consistente del fondo per pagare le posizioni fisse e organizzative, funzionali ad un’organizzazione del lavoro stabilita autonomamente dall’amministrazione. Un modalità che costringe i lavoratori delle aree A e B a pagare di tasca propria il costo di posizioni alle quali non potrà mai accedere.
Non siamo contrari alle posizioni di carattere organizzativo, ma resta da discutere il loro finanziamento, in particolare di quelle come (vicari e responsabili di sede), che dovrebbe essere messe a carico del bilancio dell’amministrazione, soprattutto nel momento in cui il MEF interviene ormai con cadenza annuale con tagli pesantissimi delle risorse.
- La riapertura del confronto sui concorsi interni e sui passaggi di carriera.
NON POSSIAMO ATTENDERE IL NUOVO CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE PER RINNOVARE L’INTEGRATIVO!!!
Riaprire il confronto sul Contratto Integrativo, non significa come ha sostenuto provocatoriamente il Capo del Personale accettare il superamento del Contratto Nazionale. Sono altre le organizzazioni sindacali che vorrebbero addirittura cancellarlo del tutto.
AGENZIA UNICA ISPETTIVA
prevista dal disegno di legge delega sul lavoro n. 1428 in discussione in questi giorni al Senato
A conclusione dell’incontro, anche se tale argomento non era all’ordine del giorno , l’Amministrazione - dietro nostra specifica richiesta – ha comunicato di non aver ancora assunto una posizione ufficiale in merito, in quanto non ha ancora sufficienti informazioni se non le poche righe del decreto . Ha comunque assicurato che senz’altro tenderà a mantenere il servizio ispettivo presso l’Istituto.
L’USB, come è noto manifesta netta contrarietà alla proposta di istituzione dell’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro. L’Agenzia, che dovrebbe integrare in un’unica struttura i servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’INPS e dell’INAIL, è il colpo definitivo del potere politico all’autonomia riconosciuta dalla Legge 88/1989 agli enti pubblici di previdenza e di assicurazione rispetto ad una delicata attività dal forte valore sociale.
Per assicurare una maggiore sinergia tra le diverse Amministrazioni e risultati efficaci non serve una nuova struttura ma il potenziamento del numero di ispettori e l’implementazione e l’utilizzo di una banca dati costantemente aggiornata e fruibile da tutte le amministrazioni pubbliche che svolgono attività di Vigilanza, investendo risorse sullo sviluppo dell’informatica.
Roma 10.10.2014 USB – P.I
Coord. Naz. INAIL