Inail, progressioni economiche a tempo quasi scaduto. Determinante il ruolo di USB

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Dopo l’approvazione dei fabbisogni 2019/2021 e l’avvio delle procedure concorsuali per le nuove assunzioni ed i passaggi interni tra l’area B e C; dopo la firma di ben due contratti integrativi (2020 e 2021; dopo le garanzie sul rinnovo del contratto per i sanitari assunti per l’emergenza sanitaria; è stato siglato lunedì 13 l’accordo sui criteri per le selezioni relative alle progressioni economiche, bloccate da oltre un decennio.

Determinante su tutti questi argomenti il ritorno della USB al tavolo di contrattazione, dopo la sua esclusione voluta dall’arroganza di Cgil, Cisl, Uil e compagnia cantante per la mancata firma del CCNL 2016/2018,  e la conseguente pressione sui vertici Inail  che hanno consentito di sbloccare una situazione impantanata nell’attesa di un qualsiasi risultato derivante dalla sottoscrizione ormai ammuffita di un inutile, quanto inefficace, accordo di programma siglato dalle stesse organizzazioni sindacali di cui sopra.

Il ritorno di USB al tavolo della contrattazione ha determinato in un solo anno la firma di ben due contratti integrativi e il parziale recupero all’ultimo minuto e quasi fuori tempo massimo della distanza con altre amministrazioni in materia di selezioni e passaggi.

L’accordo non è tuttavia quanto USB avrebbe voluto, visto che il bando di selezione slitterà al prossimo anno, la decorrenza delle selezioni varrà a far data da gennaio 2022 e solo il 50% del personale in servizio, almeno in questa fase, potrà effettivamente ottenere un passaggio economico.

Una serie di vincoli, che penalizzeranno fortemente chi è prossimo al pensionamento e ha atteso per anni tale occasione, che potevano essere superati attraverso un accordo che consentisse l’approvazione di due selezioni e due decorrenze, una per il 2021 e una per il 2022 come da noi richiesto in tempi non sospetti. Richiesta resa impossibile dalle lungaggini procedurali dei ministeri vigilanti evidentemente non opportunamente sollecitati, dal riacutizzarsi della crisi pandemica e dal conseguente slittamento a ieri dell’accordo. E, diciamolo, anche dall’inerzia di molte OO.SS.

La sottoscrizione dell’accordo da parte della USB è arrivata dopo le modifiche apportate dall’amministrazione alla bozza iniziale, accogliendo molte delle nostre richieste:

- il riconoscimento complessivo dell’anzianità e non solo di Area, per riconoscere la professionalità acquisita nel corso di tutta l’attività lavorativa;

- l’aumento del punteggio complessivo di anzianità per l’Area C, che nella proposta dell’amministrazione era troppo sperequato al ribasso rispetto a quello previsto per le altre Aree;

- un ridimensionamento del punteggio legato alle posizioni fisse e organizzative sulla base del principio che queste sono finanziate, così come i passaggi economici, con i soldi di tutti i lavoratori;

- l’aumento al 50% (il massimo consentito dalle indicazioni della Funzione Pubblica) della percentuale di lavoratori a cui attribuire, dopo la selezione, la progressione economica.

Abbiamo perso troppo tempo che ora dobbiamo cercare di recuperare velocemente: per questo abbiamo chiesto all’amministrazione di avviare sin dai primissimi mesi del prossimo anno una seconda selezione, nelle more dell’attuazione delle nuove disposizioni in merito agli sviluppi economici, previste dal rinnovo del CCNL in via di definizione all’ARAN, che modificheranno radicalmente tutte le procedure di selezione per i futuri sviluppi.

La nostra è quindi una soddisfazione parziale: si poteva fare di più, meglio e soprattutto prima, ma con la nostra firma, seppur ribadendo la nostra  contrarietà al sistema di valutazione e al suo utilizzo come criterio utile per le selezioni e al punteggio attribuito alle posizioni fisse ed organizzative, abbiamo voluto salutare positivamente la fine di un blocco decennale che recupera in qualche misura il tempo trascorso in attesa di una provvidenza divina e che rischiava di impedire qualsiasi sviluppo economico previsto dalle norme contrattuali ancora vigenti.

Riteniamo inoltre che la partita non sia ancora chiusa definitivamente e chiediamo a tutti i colleghi di sostenere la USB in quelle che saranno le prossime iniziative che sarà necessario avviare fin dai primi giorni del prossimo anno, lasciando ad altri l’attesa inconcludente e paralizzante che ha caratterizzato la vita dell’Istituto negli ultimi anni.

Coordinamento Nazionale USB Inail

Roma, 14 dicembre 2021