Inail, procedure informatiche: qualcosa si muove ma non basta!

Roma -

Sono state necessarie settimane di battaglie e di richieste di ripristino della vecchia ma funzionante procedura GRAI PRESTAZIONI al posto della nuova e disastrosa procedura SGP (Sistema Gestione Prestazioni), un tentativo di conciliazione per scongiurare lo sciopero e una diffida sulla violazione della normativa sulla sicurezza, per far sì che l’Amministrazione facesse un passo indietro annunciando la riduzione da 23 a 6 sedi per l’esercizio in SGP.

Il patetico tentativo dell’Amministrazione di giustificare questo dietro front, cercando di nascondere il grande flop dell’operazione, trova motivazione nella circostanza che la “costante necessità di vicinanza di supporto tecnico agli operatori” rende necessario “ridurre la platea delle sedi in sperimentazione”.

Sembra quasi che siano stati i lavoratori e le lavoratrici a non essere all’altezza di SGP e non il contrario!

Sicuramente il personale avrebbe gradito di più un semplice e pur sempre efficace “scusate, abbiamo sbagliato!”; ma chissà perché mentre al personale si chiedono continuamente assunzioni di responsabilità connesse al ruolo ricoperto, la responsabilità della più disastrosa operazione di cambio di sistema informatico istituzionale sembra non essere di nessuno!

Per quanto riguarda Agenda Sanitaria a distanza di 8 mesi dal rilascio della procedura, solo ora l’Amministrazione ha finalmente deciso di andare nelle sedi per prendere atto dei malfunzionamenti, fino ad ora negati. Scopriamo così che non solo in DCOD non avessero la benché minima idea delle finalità della procedura, motivo per il quale al malfunzionamento procedurale si è aggiunto quello di programmazione, ma che in DG non si ha proprio idea di come funzioni l’area Sanitaria e di quanto questa interagisca con quella amministrativa e con i tempi d’attesa dell’utenza!

Prendiamo atto che qualcosa si muove, ma la lentezza, l’assenza di assunzione di responsabilità della DG - che continua a rimanere muta - e la continua colpevolizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici ci impongono di andare avanti nel percorso che ci porterà, se necessario, fino allo sciopero e alle denunce agli organi di vigilanza e alla Procura della Repubblica.

Lo stress lavoro correlato accusato dai lavoratori e dalle lavoratrici a causa del protrarsi di condizioni di lavoro inaccettabili, di carichi di lavoro insostenibili, anche a causa dell’enorme carenza di personale, e della conflittualità innescata dal dilatarsi dei tempi d’attesa con l’utenza hanno bisogno di risposte e soluzioni immediate e di una dirigenza all’altezza della situazione.

Chiediamo che le 6 sedi che manterranno in esercizio SGP (Benevento, Civitavecchia, Mazara del Vallo, Olbia, Pinerolo e Savona) possano tornare anch’esse alla vecchia procedura nelle more che la nuova sia messa a punto sul serio e siamo sempre più convinti che la sperimentazione debba essere, semmai, portata avanti solo a latere della procedura principale, ovvero GRAI Prestazioni. 

Chiediamo la sospensione degli obiettivi di performance in tutte le sedi e l’aggiornamento, previa rilevazione, dei Documenti di Rilevazione dei Rischi legati allo stress lavoro correlato.

La consapevolezza che la DCOD e il gestore esterno SGP abbiano messo in esercizio un sistema di cui avevano coscienza fin dall’inizio che non avrebbe potuto assicurare l’erogazione delle prestazioni economiche (tutt’ora non previsto!) e il completo abbandono a sé stesse delle aree sanitarie ci dicono che è stata intrapresa una strada pericolosa per il futuro dell’Ente, e noi non intendiamo stare a guardare in silenzio.

L’assemblea sindacale unitaria del prossimo 6 marzo sarà un’ulteriore occasione di confronto su questi temi con tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’Inail.

Avanti tutta!

 USB PI INAIL

Roma, 28 febbraio 2023