Inail, informativa piano triennale fabbisogni 2020/2022: concorsi e progressioni interne

Nazionale -

Si è tenuto ieri un incontro al tavolo nazionale in cui l’amministrazione ha fornito un’informativa sul piano triennale fabbisogni 2020/2022 approvato dal C.d.A. l’8 febbraio.

Un piano che modifica i numeri dei posti disponibili per i passaggi interni dall’area B a C comunicati in precedenza.

I nuovi numeri, ridotti notevolmente rispetto a quelli comunicati il 22 novembre, sono il frutto di un intervento della Funzione Pubblica e della Ragioneria Generale dello Stato che hanno interpretato ed imposto in modo diverso la base di riferimento a cui applicare la percentuale del 30% prevista per i passaggi verticali.

Senza entrare nel meccanismo non semplice della loro determinazione, i posti delle progressioni verticali che risultano dopo tale intervento sono pari a 193 posizioni in C1 (compresa la sede di Bolzano) per il triennio 2019/2021 a cui forse si potranno aggiungere ulteriori 64 posizioni, una volta consolidato il numero delle cessazioni per l’anno 2021 e ricevute le relative autorizzazioni.

Tutte le organizzazioni hanno lamentato la mancata informativa preventiva su tali modifiche e, preso atto di quanto avvenuto, hanno chiesto un tavolo di confronto con gli organi di rappresentanza politica dell’Istituto, per la convocazione del quale c’è stato l’impegno del direttore centrale DCRU Dr. Mazzetti.

Nel frattempo, la graduatoria relativa alle 193 progressioni verticali previste in C1 è già stata approvata e gli interessati stanno firmando i relativi contratti individuali.

Invece, il concorso esterno RIPAM bandito nel 2019, ed i relativi 127 posti previsti come riserva per gli interni (20% dei 635 messi a bando), non si è ancora concluso ed i vincitori dovranno ancora aspettare almeno fino a marzo.

Anche in questo caso si potrebbe determinare un ampliamento dei posti per ulteriori 139 posizioni, con il conseguente scorrimento della graduatoria esterna, sempre sulla base del consolidamento delle cessazioni avvenute entro il 2021.

Il ritardo della procedura RIPAM ha inoltre un effetto negativo sui numeri delle progressioni interne, in quanto chi risulterà vincitore su entrambe le due selezioni sceglierà ovviamente di entrare in C1 già da oggi, riducendo il numero dei posti della procedura interna, con la consolazione che aumenterà quello delle nuove assunzioni.

Un aumento che ovviamente non basta a far recuperare il terreno perduto dall’Istituto in termini di organici/forza in questi ultimi anni, così come evidenziato nel documento “INAIL in sintesi” che, come più volte sottolineato dalla USB e ripetuto ancora oggi al tavolo, fa registrare una riduzione dei dipendenti nel solo ruolo amministrativo pari ad oltre il 20%.

Per la USB i numeri fissati nel piano triennale dei fabbisogni, illustrati oggi al tavolo, continuano ad essere assolutamente insufficienti ed i Vertici dell’Istituto, tra cui figura un ex ministro del lavoro, devono assumere posizioni molto più forti nei confronti del Governo, per ottenere risultati più significativi riconosciuti in passato ad altre amministrazioni, scongiurando il lento esaurimento delle forze dei lavoratori già arrivate ad un punto di non ritorno.

In tal senso abbiamo chiesto all’amministrazione di assumere un ruolo più incisivo in tema di nuove assunzioni, a partire dalla stabilizzazione del personale sanitario assunto con contratto CoCoCo, per il quale è prossima la scadenza.

Un personale che, pur avendo garantito le prestazioni sanitarie in questa difficilissima situazione di contagio, sta ancora aspettando di veder trasformato il suo rapporto di lavoro almeno a tempo determinato, obiettivo  per il quale la USB continuerà a garantire il massimo del suo impegno.

L’unica nota positiva, pur restando assolutamente marginale, è la previsione di 67 posizioni in B1 per l’anno 2022 che consentirà il passaggio verticale dei colleghi di area A in possesso del diploma; naturalmente anche queste posizioni dovranno avere l’approvazione dei ministeri vigilanti una volta consolidate le cessazioni del 2021.

Per troppo tempo l’amministrazione ha accettato la logica del contenimento della spesa, adeguandosi passivamente ad un progressivo impoverimento della forza, che rischia però oggi di mettere a rischio la stessa sopravvivenza del ruolo pubblico dell’Istituto.

E’ arrivato veramente il momento di cambiare rotta, offrendo una nuova prospettiva ai lavoratori e alle lavoratrici, e con loro alle funzioni istituzionali, prima che sia veramente troppo tardi.

Roma, 16 febbraio 2022                                   

USB PI INAIL