Inail, dopo la grande mobilitazione alla Direzione generale, l’amministrazione continua a non fornire risposte chiare e immediate: ad aprile sciopero generale!
Il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori davanti alla Direzione generale dell’Ente è stato un grande successo. L’auditorium della Direzione generale dell’INAIL, con difficoltà, è riuscito a contenere i manifestanti giunti da tutta Italia. Da tutte le sedi territoriali dell’Inail, le lavoratrici e i lavoratori sono partiti per dare voce ad un disagio che, giorno dopo giorno, è diventato sempre più insostenibile. Chi si affanna nel voler delegittimare la protesta o a negarne le ragioni, non ha potuto distogliere lo sguardo di fronte alla massa compatta di colleghi uniti come mai era accaduto prima.
Perché, al di là della retorica trionfalistica e della proposizione insistita di un’immagine di efficienza e modernità, la realtà dell’Inail è fatta di sedi semivuote, di personale stanco, di organici insufficienti e forza dimezzata, di sistemi informatici lenti e malfunzionanti, di medici, infermieri e personale socio-sanitario delusi dopo il decisivo apporto dato alla lotta contro il Covid, di utenza arrabbiata per i ritardi nei servizi e che se la prende con chi, allo sportello, è lasciato da solo e senza strumenti.
Gli interventi che si sono succeduti hanno trasmesso il disagio vissuto nelle sedi di tutta Italia, uniti da un solo coro di protesta: “Basta, cosi’ non si puo’ andare avanti, sono necessarie nuove assunzioni!”. Al termine dell’incontro avuto con una delegazione di lavoratrici e lavoratori, sono giunti in Auditorium il presidente dell’INAIL, Franco Bettoni, e Cesare Damiano consigliere d’Amministrazione dell’Ente con delega alle relazioni sindacali. Il presidente è intervenuto rassicurando la platea attraverso la promessa in tempi rapidi risposte concrete alle richieste dei lavoratori. Il consigliere Damiano si è invece soffermato sul rilancio del ruolo e della vocazione sociale dell’Inail, sulla quale concordiamo tutti ma che non può avvenire sulla pelle di chi è in prima linea ogni giorno per garantirla e per questo l’Ente necessita di massicce assunzioni. Assente, invece, il Direttore Generale che, dopo l’incontro con la delegazione, non ha evidentemente ritenuto doveroso “salutare” l’assemblea.
La manifestazione si è conclusa riconfermando a gran voce il mandato sulle principali richieste del personale dell’istituto: assunzioni, procedure funzionanti, un modello organizzativo e sanitario funzionale agli obiettivi sociali, tutela dei lavoratori e delle lavoratrici dallo stress lavoro correlato.
Il confronto è poi proseguito il giorno dopo con l’esposizione alle OO.SS. delle proposte normative elaborate dall’amministrazione. Un pacchetto di norme che prevede l’assegnazione di nuove importanti e impegnative funzioni all’istituto, così come l’estensione ai medici degli istituti giuridici ed economici del SSN: provvedimento che si attende da anni e appare non più differibile, ma che - comunque difficile da raggiungere - non risolverebbe nell’immediato le gravi difficoltà delle Aree Sanitarie.
D’altra parte, in cambio vengono richieste implementazioni dell’organico del tutto insufficienti a fronte di un inevitabile ed imponente incremento dei carichi di lavoro per tutto il personale.
Un impianto normativo che, pur trovandoci favorevoli nel “principio”, ovvero nell’importanza dell’ampliamento della tutela assicurativa, non può e non deve essere sostitutivo rispetto alle legittime rivendicazioni alla base del percorso di mobilitazione, così come non si può furbescamente immaginare di far ricadere sulle spalle dei lavoratori e dei loro rappresentanti un’eventuale bocciatura dello stesso: a questo gioco non ci stiamo!
Per noi, la tutela, quella reale e concreta, deve essere accompagnata dal riconoscimento degli strumenti necessari per poterla realizzare, altrimenti rischia di diventare una pericolosa norma propagandistica.
Sul fronte procedure, inoltre, registriamo una totale mancanza di una soluzione, di una visione, di un piano chiaro, efficace e condiviso.
In considerazione di ciò, il fronte sindacale unitario, arricchito da nuove ulteriori adesioni, messe da parte le intrinseche differenze e tensioni, ha dichiarato insufficienti le risposte date.
Una corale unitaria e convinta insoddisfazione che conferma la necessità di proseguire nella mobilitazione in vista dello sciopero generale che proclameremo unitariamente entro il mese d’aprile.
Nel frattempo continueremo con il percorso assembleare nelle sedi regionali: non si arretra di un centimetro!
Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal, USB, Dirstat Fialp, Anmi, Flp