IL FLOP DEI FONDI PENSIONE
A PROPOSITO DI PENSIONI
I FONDI NON DECOLLANO!
Il 19 Settembre, alla presenza del Ministro Damiano, è stata illustrata da parte del Presidente della COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) Scimìa la relazione sull’andamento della previdenza complementare per l’anno 2006.
Nella relazione sono forniti, sia pure ancora in forma provvisoria, i dati delle adesioni per il 2007 ai fondi pensione nel settore privato a seguito dell’introduzione del “simpatico” meccanismo del silenzio-assenso, che tanto sembra andare di moda (ogni riferimento alla trattenuta dello 0,35% è puramente casuale!).
Secondo le stime COVIP i nuovi lavoratori che hanno volontariamente aderito ai fondi pensione dall’1.1.2007 sarebbero all’incirca 1 milione. (A questi si aggiungerebbero altri 300/400 mila lavoratori per i quali dovrebbe scattare il silenzio-assenso). Se a questi sommiamo il totale di coloro che, al dicembre 2006, avevano già aderito alla previdenza complementare, ovvero 1 milione e 800mila, otteniamo un numero di adesioni volontarie (2,8 milioni) che potrebbe apparire elevato se considerato a sé stante.
In realtà non è così.
Se consideriamo infatti che la platea dei lavoratori dipendenti destinatari della nuova normativa era di 12,2 milioni, di cui 8 milioni secondo la COVIP erano nelle condizioni ottimali per optare per i fondi, capiamo che il tasso di adesione volontaria si situa ad un livello molto basso (circa il 23% degli interessati).
Si tratta dunque di un dato di crescita deludente soprattutto perchè, di contro, i lavoratori che hanno esplicitamente negato l’assenso al passaggio del TFR alla previdenza integrativa sono, nella valutazione più prudente, almeno 5 milioni.
Ma il Presidente della COVIP e il Ministro Damiano aggirano il dato e negano il flop rammaricandosi semplicemente di non essere riusciti ad informare bene tutti i lavoratori.
Siamo perfettamente d’accordo: debbono seriamente rammaricarsi per aver fornito un’informazione poco corretta e sicuramente squilibrata attraverso una martellante campagna propagandistica per la quale è stata spesa una quantità enorme di denaro pubblico.
Se nonostante ciò le adesioni ai fondi sono state così basse non sarà perché i lavoratori sentono puzza di bruciato?
Noi pensiamo che hanno tutte le ragioni per non sentirsi tranquilli visto che, per citare solo alcuni dei fattori di rischio, i rendimenti dei fondi pensione, eccezion fatta per quelli rischiosi e speculativi, anche nel 2006 non sono andati significativamente al di là del TFR ed inoltre risultano sistematicamente inferiori ai benchmark di riferimento, ossia ai rendimenti di mercato che i gestori stessi si scelgono come punto di riferimento e che dovrebbero, quindi, riuscire ad assicurare.
Sarà forse per questo che stanno aumentando i riscatti ovvero le richieste di restituzione delle somme versate che nei fondi negoziali ammontano a 404 milioni quasi il 25% delle entrate contributive (1797 milioni). Analogamente nei vecchi fondi (quelli preesistenti di banche e assicurazioni) i riscatti e le prestazioni in capitale assommano a quasi i tre quarti del totale delle uscite (1653 milioni contro appena 687 di effettive pensioni).
Un altro sistema pensionistico, che restituisca dignità e certezza alle nostre pensioni, è possibile.
Anche per questo il
9 NOVEMBRE SCIOPERIAMO!
17.10.2007
Per il Coordinamento nazionale
RdB P.IMPIEGO
S.Gaspar – G. Frison – E. Nordio
00144 Roma – P.le G. Pastore, 6 Tel. 06/ 54873570/1 Fax 06/5923202 e-mail rdb@inail.it