DAL COORDINAMENTO REGIONALE VENETO
Al Presidente dell’INAIL
Al Direttore Generale INAIL
Al Consiglio di Amministrazione
Al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza
Al Direttore Regionale INAIL del Veneto
All’Associazione Nazionale Medici INAIL
A tutto il Personale
Oggetto: visite domiciliari di controllo.
Si segnala che ai sensi dell’accordo nazionale del 19 settembre 2005, in occasione di infortuni sul lavoro, occorsi ai dipendenti di aziende di autotrasporto, le stesse possono richiedere all’INPS di effettuare delle visite domiciliari di controllo ai lavoratori infortunati per verificarne l’effettiva condizione. Nell’intesa le parti firmatarie hanno convenuto che i lavoratori autoferrotramvieri hanno gli stessi obblighi di reperibilità (recapito e fasce orarie) nonché gli stessi oneri di sottoporsi al controllo medico dei dipendenti in malattia.
L’INPS però con il messaggio n. 019672 del 10 luglio 2006 ha stabilito che “in attesa di risposta da parte del Ministero del Lavoro al quesito circa la sussistenza dell’obbligo da parte dell’Istituto di effettuare visite mediche domiciliari di controllo richieste dai datori di lavoro nei confronti dei lavoratori infortunati secondo alcune sentenze della Corte di Cassazione, è opportuno non effettuare tali visite di controllo”.
Ci risulterebbe che l’Associazione dei Trasporti, conosciuta la circolare dell’INPS sopra citata, abbia scritto al Direttore generale delle Politiche previdenziali del Ministero del Lavoro, sollecitando un parere sulla possibilità che le Aziende di autotrasporto possano effettuare nei confronti dei lavoratori infortunati delle visite di controllo domiciliari per mezzo dell’INPS o attraverso altre strutture, nel rispetto dello Statuto dei lavoratori e delle disposizioni sulle visite di controllo.
La scrivente O. S. chiede agli Organi in indirizzo di intervenire presso il Ministero del Lavoro perché ribadisca il ruolo esclusivo dell’INAIL nell’accertamento della inabilità temporanea assoluta al lavoro, come del resto disposto dall’art. 75 della L. 833/78. Secondo tale articolo, fino all’entrata in vigore di una nuova legge, l’INAIL conserva “le funzioni concernenti le attività medico legali ed i relativi accertamenti e certificazioni" sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Se le visite di controllo domiciliari degli infortunati passassero all’INPS senza prima averne concordato modalità di intervento, ruolo e rispetto dei rispettivi ambiti, si svilirebbe la funzione dell’INAIL in quanto Ente di prevenzione e controllo infortunistico.
I sanitari di INPS e INAIL potrebbero giungere a conclusioni opposte con disorientamento e gravi disagi per gli assicurati e i datori di lavoro e ne verrebbe, inoltre, svalutata la professionalità ed il ruolo del personale medico e ispettivo dell’Istituto.
Si creerebbero inoltre disparità tra categorie di lavoratori: i dipendenti delle Aziende di trasporto sarebbero soggetti ad un controllo domiciliare sullo stato di inabilità assoluta al lavoro mentre i lavoratori di tutti gli altri comparti ne sarebbero esclusi.
E’ opportuno anche sottolineare che in questo ambito le finalità sociali dell’intervento pubblico e dell’INAIL in particolare, puntano in tempi brevi al pieno (o massimo possibile) recupero lavorativo e psicologico dell’infortunato/tecnopatico. Un assoggettamento a regole rigide sugli orari di mobilità mal si concilierebbe con l’esigenza di effettuare anche durante il periodo di astensione lavorativa cure riabilitative e interventi protesici e più in generale accertamenti diagnostici e attività terapeutiche nelle strutture del Servizio sanitario nazionale.
Siamo sicuri che codesti spettabili Organi accerteranno quanto sopra esposto e adotteranno i provvedimenti utili per tutelare la suddetta categoria di lavoratori ed il ruolo dell’Istituto.
In attesa di notizie in merito si porgono distinti saluti.
Venezia, 22 agosto 2006
Coordinamento regionale Veneto RdB Inail
Silvio Gaspar - Giampaolo Frison
Rdb Pubblico Impiego
Federazione di Venezia