Come resistere alla tempesta perfetta

Nazionale -

Si è tenuta oggi l’attesa riunione convocata dall’Amministrazione, per l’eventuale integrazione e implementazione delle disposizioni che la DCRU ha emanato con la nota del 5 gennaio sulle nuove modalità di fruizione del lavoro agile. Siamo in un momento particolare della pandemia, nella stagione invernale, con più varianti in circolazione e con le strutture sanitarie e l’organizzazione scolastica pesantemente “stressate”.. insomma la tempesta perfetta!

A questo punto, si tratta non solo di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori dell’Istituto, ma anche -vista la gravità della situazione generale del Paese- di garantire la tenuta dei servizi all’utenza. Se i contagi aumentano tra le lavoratrici e i lavoratori è ovvio che si rischia che il sistema Inail non tenga in diverse realtà.

Vanno messe quindi in campo tutte le misure di sicurezza possibili e giocate tutte le carte in mano. E ciò va fatto con immediatezza.

USB ha quindi chiesto la revisione e il rafforzamento dei protocolli di sicurezza interna. Le mascherine FFP2 (previste persino per andare al cinema) non possono più essere una opzione ma una necessità per tutti i lavoratori presenti. Bisogna intervenire sull’affollamento delle sale d’attesa, spesso non sufficientemente areate, sulla presenza agli sportelli informativi, sul distanziamento negli uffici ed intensificare la sanificazione; vanno modificate urgentemente le procedure di triage (che non garantiscono più la sicurezza per chi è presente nella sede), anche alla luce delle nuove norme che prevedono da febbraio in poi l’obbligo di Green pass per l’utenza.

Per quanto riguarda il lavoro agile, USB ha apprezzato la celerità dell’amministrazione nell’affrontare l’emergenza con l’emanazione della nota del 5 gennaio scorso, ma ciò non basta. Per USB occorre:

  • Calcolare la prevalenza in presenza su base plurimensile e non mensile
  • Precisare e ribadire alla dirigenza sia della Direzione Generale che dei territori la necessità di una attuazione puntuale delle disposizioni, sottolineando che nessuna categoria di lavoratori e lavoratrici è esclusa a priori dall’accesso al lavoro agile (in particolare per i sanitari, su cui in alcune Sedi sono state segnalate delle difficoltà), a prescindere dalla sottoscrizione o meno degli accordi individuali
  • In particolare sui contratti individuali va chiarito che in questa fase debbano intendersi superati sia rispetto alla durata (31.01) che rispetto al numero di giorni di lavoro agile previsto, dovendo esclusivamente fare riferimento alla garanzia del servizio all’utenza che, come dimostrato in passato, può essere garantito spingendo per le prossime settimane la percentuale del personale in lavoro agile ben oltre il 49%.
  • Autosorveglianza di 5 giorni per i contatti stretti (che sostituisce la quarantena prevista precedentemente): l’Inail può e deve collocare automaticamente in lavoro agile i lavoratori in autosorveglianza, e per i sanitari in tale condizione – se non possono essere collocati in  lavoro agile per insuperabili ragioni di servizio – l’Istituto deve urgentemente provvedere all’esecuzione di tamponi giornalieri, a cui detto personale è obbligato per legge durante il periodo in questione. USB ha chiesto quindi di valutare la possibilità di organizzare – nelle Sedi ove ne ricorrano le condizioni- un servizio di tamponi all’interno delle strutture, quanto meno per il personale sanitario e – su richiesta del medico competente – per il restante personale.

In definitiva in questa fase – durante la tempesta – lo smart working va pensato come strumento di flessibilità e salvaguardia dei servizi, anche rispetto al superamento del criterio della prevalenza, che deve essere considerato un criterio meramente orientativo nelle prossime settimane, nelle quali di fatto il contatto stretto con un positivo è presente nella cerchia dei contatti di ciascuno di noi.

Sono infine necessari e urgenti chiarimenti rispetto all’obbligo di Green pass per l’utenza, questione rispetto alla quale per esempio non è pensabile che non venga garantito il servizio ambulatoriale anche in assenza del Green pass; andranno pensate delle soluzioni rispetto ai casi di accesso all’area sanitaria e allo sportello amministrativo, anche in relazione al personale (interno e/o esterno) che dovrà occuparsi del controllo del GP e dell’accesso alle varie aree.

Nelle conclusioni l’Amministrazione ha dimostrato una apertura rispetto alle proposte di USB e sulla necessità di intervenire con immediatezza su programmazione su base plurimensile, accesso al lavoro agile per tutte le categorie, anche senza accordo individuale  e direttive da fornire in tema di obbligo di green pass per l’utenza, riservandosi di esaminare la questione FFP2 per tutto il personale e in prospettiva di modificare i protocolli interni di sicurezza, per la cui revisione occorrono tempi un po' più lunghi.

USB Pubblico Impiego - INAIL

Roma, 11 gennaio 2022