COLPIRNE UNO PER EDUCARNE CENTO…
Non ci dobbiamo più stupire di niente, però non si può fare a meno di restare attoniti di fronte ai fatti che si verificano all’INAIL e solo all’INAIL.
Come ormai risulta evidente la nostra Amministrazione, complici se non artefici i Sindacati firmatari degli accordi, sta portando avanti la strenua difesa della “meritocrazia” a tutti i costi. Una meritocrazia a costo zero, una meritocrazia con un saldo dell’incentivo medio di circa 500 euro lordi: ma questa ormai è storia…
La novità che abbiamo appreso al tavolo tecnico che si è svolto lunedì u.s. è che in Direzione Regionale Piemonte, i colleghi percepiranno soltanto il 50% del saldo (250 euro medi lordi). Il saldo è già ridicolo al 100%, figuriamoci dimezzato!
Il motivo che avrebbe portato l’Amministrazione Centrale ad assumere questa decisione, della quale il Direttore Regionale era stato messo a conoscenza, è stata la mancata o parziale firma dell’accordo decentrato locale.
Alle rimostranze fatte al tavolo dalla RdB ci siamo sentiti rispondere che l’Amministrazione ha assunto questa decisione per “difendere” la contrattazione locale, non essendo ancora in vigore il decreto legislativo 150.
Difendere la contrattazione locale, significa, in questo caso, chiedere alle RSU ed ai delegati regionali di fare i notai, perché se non si può discutere in merito alle decisioni assunte dal Dirigente rispetto all’attribuzione o meno dei parametri differenziati, a che cosa serve l’accordo?! Che gli obiettivi di struttura fossero stati raggiunti era infatti un dato acquisito e non c’era proprio niente da contrattare.
La RdB ritiene che questa sia l’ennesima prova di forza compiuta dall’Amministrazione e da qualche Sindacato che, con arroganza, pensa che debba servire come monito per il futuro: o fate come noi vi ordiniamo oppure noi vi puniamo.
Ma la scelta di dare a questi lavoratori il 50% del compenso a fronte di obiettivi raggiunti al 100% di chi è stata? Di quale norma si è avvalsa l’Amministrazione? E se l’accordo non esiste, perché l’Amministrazione ha comunque inserito a sistema, con un atto unilaterale, i parametri differenziati? E come mai i lavoratori ancora non ne sono stati ufficialmente informati?
La RdB ha sempre difeso il ruolo della RSU, eletta democraticamente dal personale, e forse in questi anni mai era risultato così evidente come la politica sindacale stabilita ai tavoli nazionali o gli accordi presi con i politici di turno siano prioritari rispetto alla volontà dei lavoratori. Questo spiega le pressioni di ogni tipo che vengono esercitate per costringere gli eletti a cambiare idea.
Se questo è il messaggio che doveva essere recepito, chiediamo a questi che ancora si definiscono Sindacati: ma come vi presenterete alle prossime elezioni RSU?
Forse i “bamboccioni” non sono proprio quei poveracci che il lavoro non lo trovano ma i lavoratori che ancora si lasciano “imbambolare” da certe … associazioni.
La RdB sarà costretta a promuovere, insieme agli altri non firmatari dell’accordo, se vorranno, un ricorso legale, anche se è veramente triste difendere i diritti dei lavoratori con questi mezzi.
RdB INAIL
Coord. Naz.
Roma, 22 aprile 2010
P.S. Siamo andati ad informarci presso la Vicaria della D.C.R.U. Dott.ssa D’Angelo su quanto verrà erogato a saldo ai dirigenti della Direzione Regionale in questione. La risposta che non è stata immediata ma posticipata al giorno seguente è la seguente: “percepiranno l’intero ammontare della retribuzione di risultato”.