CoCoCo Inail, una proroga assolutamente insufficiente

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Alla fine il prolungamento dei contratti CoCoCo di medici e infermieri dell’Inail sembrerebbe contenuto nel Milleproroghe da approvare entro il 31 dicembre prossimo. Il condizionale è d’obbligo trattandosi di una bozza di decreto, anche se il fatto che la proroga sia all’interno dell’articolato (art.9 c.7) del testo ci rende più tranquilli nei confronti di eventuali colpi di coda.

Una proroga di tre mesi che segue pedissequamente la data della fine dello stato di emergenza ad ora fissato al 31 marzo 2021.

L’intervento dell’Amministrazione in sede di Legge di Bilancio non ha sortito effetto e questo ci costringe a fare i conti con una dirigenza il cui peso politico, nonostante nel CdA sieda un ex ministro del lavoro, sembra piuttosto irrilevante sul piano istituzionale.

L’intervento nel Milleproroghe, a differenza di quanto si sarebbe potuto fare con la Legge di Bilancio i cui effetti sono di natura strutturale, è estemporaneo ma lascia comunque un ulteriore margine di tempo per agire con maggiore forza e determinazione in funzione dei passaggi per la stabilizzazione.

A 60 giorni dall’approvazione il decreto va convertito in Legge ed è in quella sede che ci aspettiamo che l’Amministrazione incida con la massima determinazione sulle scelte di governo. Noi da parte nostra saremo in piazza!

Ma non basta, serve la mobilitazione di tutto il personale che non può permettersi di sopportare il peso di ulteriori carichi di lavoro. Il personale sanitario deve mandare all’Amministrazione un segnale forte e chiaro, da subito, sull’indisponibilità ad un ritorno al passato.

È ormai urgente mettere all’ordine del giorno la discussione sul modello sanitario dell’Inail che, attualmente, risulta non pervenuto, visto che, particolarmente sugli Infermieri, si scarica tutto il peso della carenza cronica del personale amministrativo, costringendolo sempre più ad attività assolutamente improprie, per quanto necessarie all’utenza, rispetto alla propria formazione e funzione sociale. Ma oltre agli Infermieri ci sono Assistenti Sociali, Tecnici di Radiologia, fisioterapisti che da anni attendono un modello socio sanitario nel quale riconoscersi per restituire interventi di qualità, degni di un servizio pubblico, ai cittadini.

Troppo facile da parte della Sovrintendenza millantare un’improbabile internità al SSN che, ad oggi, non solo non esiste (non a caso ben altro trattamento è stato riservato ai precari della sanità pubblica in Legge di Bilancio!) ma è una mera facciata attraverso la quale, a fasi alterne, si cerca di costringere il personale sanitario a tappare eventuali buchi dei SSR, come nel caso dell’annunciato flop del coinvolgimento dell’Inail nella campagna vaccinale. La stabilizzazione del personale CoCoCo è la priorità, che a ben vedere coincide con quella delle aree sanitarie, sempre più in affanno, ma ci parla anche dell’urgenza di un progetto, di una visione di servizio pubblico tutta da ridefinire, in funzione dei bisogni della popolazione. Il momento è ora, diamoci una mossa!

Coord. Nazionale USB INAIL

Roma, 28 dicembre 2021