CENERE E CARBONE NON AI BAMBINI "CATTIVI" MA A CHI FIRMA ACCORDI INACCETTABILI!
Quest’anno Babbo Natale ha portato proprio un “bel regalo” ai lavoratori Inail: l’accordo, sottoscritto da CISL UIL e CISAL che regola la corresponsione del salario accessorio, tra cui la valutazione della performance individuale.
Ma dopo Babbo Natale arriva la Befana che, per non essere da meno, ha pronto un altro “bel regalo”: l’accordo che CISL e Uil si sono impegnati a sottoscrivere con l’Amministrazione e che prevede l’introduzione delle fasce Brunetta. Il primo accordo, già sottoscritto, è propedeutico al secondo e “coerentemente”, CISL e UIL hanno dichiarato da subito la loro adesione all’intero modello proposto dell’Amministrazione; la CISAL, invece, dopo aver scagliato la pietra accettando il meccanismo di valutazione della performance individuale ha ritirato la mano nel tentativo di preservare la sua innocenza di fronte agli occhi dei lavoratori, facendo finta di non sapere che l’applicazione delle fasce non sarebbe possibile senza aver messo in piedi il meccanismo della valutazione individuale.
Abbiamo dato tutta la colpa a Babbo Natale e alla Befana che, ignari di tutto, hanno avuto solo il compito di recapitare i “pacchi” ai lavoratori, ma non facciamoci ingannare: la responsabilità è tutta di chi, firmando l’accordo ha dichiarato apertamente da che parte sta, aderendo alla filosofia meritocratica brunettiana mai contestata nei fatti nel passato, anzi avallata con l’accordo del 4 febbraio. Ora i lavoratori hanno la possibilità di sapere chi sta dalla parte di chi e non devono lasciarsi ingannare dalle tante bugie che verranno dette, con retorici giri di parole, per giustificare una firma ingiustificabile.
L’atto mancante è solo un ulteriore accordo che tenti di chiudere la bocca ai tanti lavoratori che in questi ultimi 2 anni hanno manifestato il loro dissenso ad un sistema meritocratico assurdo nelle piazze, nelle assemblee, nelle iniziative.
Abbiamo sperato fino all’ultimo che non si arrivasse a tanto, confidando nel fatto che Cisl e Uil Inail, avessero il compito di rispondere non tanto ai diktat delle loro Federazioni, quanto ai lavoratori che rappresentano. Era una speranza flebile, ma ci siamo sbagliati, partendo dal nostro modo di essere Sindacato: la ragion di Stato traducibile nel concetto “non disturbare il manovratore” ha prevalso ancora una volta. E a farne le spese saranno ancora una volta i lavoratori.
Torneremo su questo argomento subito dopo Natale, per ora lasciateci augurare, con tanto amaro in bocca, i nostri migliori auguri a voi e a tutte le vostre famiglie!
USB-INAIL Coord. Nazionale
Roma, 23 dicembre 2011