BOCCIATO IL CONTRATTO ECONOMICO
LA CORTE DEI CONTI BOCCIA IL CCNL 2004-2005
La Corte dei Conti ha bocciato l’accordo sul contratto per il biennio economico 2004-2005 dei lavoratori del Parastato, sottoscritto lo scorso 30/12/2005, in pieno periodo natalizio (come ormai consueta prassi), da Cgil Cisl Uil e Cisal.
La RdB-CUB rifiutò di firmare quell’accordo, che giungeva a contratto di fatto ormai scaduto, giudicandone i contenuti economici (aumento del 5,01%, come da accordo Governo-Sindacati del 28/5/2005) assolutamente insufficienti a recuperare la secca perdita del potere d’acquisto subita dalle retribuzioni dei lavoratori.
Oggi, ad oltre tre mesi dalla sottoscrizione dell’accordo e dalla scadenza del contratto, i lavoratori del Parastato vedono ulteriormente slittare il pagamento delle somme loro dovute che, da insufficienti che erano, rischiano di essere totalmente assorbite dall’inflazione. Infatti, anche se la bocciatura della Corte può non avere effetti pratici sui contenuti dell’accordo, è facile immaginare un ulteriore slittamento della firma di ratifica del CCNL.
Considerato, inoltre, che la Legge Finanziaria per il 2006 non prevede stanziamenti sufficienti per il rinnovo dei contratti pubblici, appare sempre più evidente l’obiettivo del Governo uscente, come apertamente denunciato dalla RdB-CUB: trasformare il BIENNIO in TRIENNIO, sottraendo a tutti i dipendenti pubblici un anno di contratto.
La RdB rimane come sempre determinata a non accettare questa logica che penalizza i lavoratori e metterà in atto tutte le iniziative che tutelino i colleghi dal carovita sempre più incalzante, a cominciare dalla richiesta del ripristino della SCALA MOBILE, attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare.
Contratti, Fondi integrativi di Ente, Carovita: l’attacco al salario dei dipendenti pubblici è sempre più evidente. Per questo la RdB-CUB invita tutti i lavoratori ad aderire alle iniziative di mobilitazione messe in campo a tutela delle proprie retribuzioni e della propria dignità.
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RdB-CUB PI
Settore Parastato
Roma, 10 aprile 2006