BLOG: ULTIMA MODA

Roma -

Dopo Beppe Grillo anche il Direttore Generale si fa il blog

 

In un momento di grande discussione sull’effetto del blog di Beppe Grillo e della capacità che tale strumento ha dimostrato di possedere nel coinvolgimento della gente, anche il nostro Direttore Generale è stato preso dalla frenesia del blog, ed ha pensato di aprirne uno tutto suo.

Come si legge nel messaggio intranet che informa dell’istituzione del blog,  “ sul blog si può scegliere di esprimere le proprie idee, riflessioni ed opinioni e condividerle con altre persone… al fine di migliorare la comunicazione interna e la partecipazione…”.  Chissà perché ci è subito venuta in mente un’altra iniziativa di qualche anno fa,  certo diversa nella forma e parzialmente anche nelle finalità, ma che richiedeva lo stesso coinvolgimento, sicuramente meno interattivo, del personale: il questionario di Castro. Anche quella volta lo scopo era quello di conoscere le opinioni del personale …. Anche quella volta, e noi lo criticammo fermamente, il tutto era ammantato da  una parvenza di democrazia che non trovava alcun riscontro nella realtà di tutti i giorni.

 Il blog come luogo d’incontro quindi, come luogo di discussione, per incoraggiare “l’intelligenza collettiva, la partecipazione e la collaborazione dei dipendenti, il senso di appartenenza alla stessa comunità…”. Finalità encomiabili, e chi dice niente. Ma il punto è che un luogo di incontro come vuole essere  un blog è un luogo dove ci si incontra tra persone che parlano la stessa lingua e soprattutto si comunica  se si instaura un dialogo non tra sordi. Altrimenti serve solo a gettare fumo negli occhi dei lavoratori. Qualcuno potrebbe pensare  che questi  della RdB non sono mai contenti. E’  vero, facciamo fatica ad essere contenti quando sentiamo sproloqui infiniti sui lavoratori pubblici da parte di qualche professorone, sulla  loro  “fannulloneria”  , sulle loro dirette ed esclusive  responsabilità rispetto al malfunzionamento della cosa pubblica. Diventiamo esigenti, particolarmente esigenti con chi è alla guida di “questo esercito di nullafacenti incapaci di dare risposte concrete all’utenza”, si chiami Direttore di Sede, Direttore Regionale o Direttore Generale. Perché siamo stufi di vedere e sapere cosa succede sul territorio, stufi  dell’incapacità di governo delle sedi, della prosopopea con la quale si riveste il ruolo di “manager”, dell’incoerenza con la quale si affrontano i singoli pezzi del processi organizzativi e gestionali. Siamo stufi di vedere che cambiano i Governi, cambiano gli uomini, e non cambia mai niente perché l’obiettivo che si persegue è esattamente il contrario di quello che si dichiara, le modalità sono sempre le stesse ed i  responsabili sono sempre e solo i lavoratori.

 Così come siamo stufi di vedere operazioni di facciata, solo di facciata.  Se si apre un blog per conoscere le opinioni del personale, riteniamo che allo stesso modo  si dovrebbe avere a cuore  conoscere   l’opinione del sindacato, soprattutto sulle questioni di grande respiro che riguardano la vita dell’Ente, il suo futuro, la sua organizzazione. Invece niente…un muro di gomma su cui rimbalzano richieste di informazione, di chiarimenti…   La migrazione, le sinergie con gli altri Enti … perché perdere tempo con il sindacato…i gruppi di lavoro sono belli e  pronti e i nomi sono sempre gli stessi, gli amici degli amici degli amici, amici in tutte le occasioni. Basta leggere l’ordine di servizio apparso sulla intranet ed aspettare con fiducia anche  la composizione dei gruppi…

E allora caro Direttore noi non aspettiamo il blog per dirti quello che ti dobbiamo dire ed iniziamo subito, magari con quella che, siamo sicuri, considererai solo una seccatura . I lavoratori da tutte le parti di Italia si stanno lamentando per i problemi ergonomici causati dalla migrazione delle procedure nel web. Caratteri troppo piccoli, sfondi di colore impossibile, lampi tra una schermata e l’altra. Alcuni lavorano con la lente d’ingrandimento. Il tutto, ovviamente,  non in regola con le norme UNI EN ISO 9241 parte 10-17.

Questo succede all’Inail...!

Non ci sembra che questa partita sia stata governata nel migliore dei modi, anzi…

Tra l’altro non capiamo molto bene che ruolo ha avuto la sede virtuale nel testare le procedure (chissà che sarebbe successo se non fossero state testate?)  o abbiamo capito male e questo non era tra i suoi compiti? Ma questo fa parte di un altro discorso ancora… Possiamo sapere allora, anche tramite blog se  preferisci, se per te è meno faticoso, quando ritieni che questi problemi saranno superati? O dobbiamo rivolgerci alle AASSLL e denunciare a chi di dovere quanto sta accadendo?

Ti prego Direttore, rispondici…fa qualcosa di sinistra!

 

 

 

 

Roma,18.9.07   RdB CUB Pubblico Impiego

                                Mencarelli Daniela