ART.36 COSTITUZIONE: IL LAVORATORE HA DIRITTO AD UNA RETRIBUZIONE PROPORZIONATA ALLA QUANTITA’ E ALLA QUALITA’ DEL SUO LAVORO

Roma -

BASTA COL MANSIONISMO!

Anni e anni di blocco dei contratti hanno impedito all’ ordinamento professionale applicato nel nostro Ente di essere in linea con l’evoluzione del modello organizzativo sempre più improntato al superamento della parcellizzazione all’interno dei singoli processi di lavoro.

Anni ed anni di blocco del turn-over hanno provocato una progressiva e allarmante riduzione del personale dell’Istituto, con l’inevitabile aumento dei carichi di lavoro e dell’applicazione del concetto di flessibilità che tradotto equivale a dire TUTTI FANNO TUTTO, indipendentemente dall’inquadramento professionale e dallo stipendio percepito.

Anni ed anni di mansionismo sono il risultato di queste politiche scellerate che, oltre a mettere a serio rischio i servizi da dare all’utenza, hanno mortificato la professionalità e le legittime aspettative del personale dell’area A e dell’area B, ingabbiati all’interno delle aree.

Oggi però dopo tanti anni si deve cambiare pagina, oggi si può cambiare pagina.

La revisione dell’ordinamento professionale di cui si sta discutendo all’Aran costituisce un’occasione irripetibile per restituire dignità e prospettive al lavoro svolto dai lavoratori delle Aree A e B. Irripetibile perché oggi, a distanza di anni, non è possibile immaginare risposte parziali o pasticciate che si trascinerebbero per altri decenni: il problema va affrontato nell’ottica di superare definitivamente tutti gli ostacoli che fino ad oggi hanno impedito il sacrosanto diritto al riconoscimento della professionalità acquisita ed hanno negato prospettive di carriera.

Ma se la partita si gioca sul tavolo dell’Aran, anche la nostra Amministrazione deve fare la sua parte. Riconoscere solo a parole, o parzialmente, l’esistenza di uno squilibrio tra funzioni svolte e inquadramento funzionale, cancellare dal vocabolario ufficiale la parola mansionismo per non incorrere nel rischio di danno erariale, ma nello stesso tempo “utilizzare” al massimo il concetto di flessibilità come se l’area unica fosse già realtà!, ha sì consentito di raggiungere gli obiettivi di produttività- e di far percepire ai dirigenti la retribuzione di risultato- ma attraverso la negazione del giusto riconoscimento a migliaia di lavoratori dei loro diritti.

Non crediamo sia possibile continuare a lungo a far leva sul senso di appartenenza e di responsabilità di questi lavoratori, che oggi chiedono all’Amministrazione:

  • Chiarezza sulle mansioni svolte

  • Forte impegno per porre al tavolo sulla revisione dell’ordinamento professionale la necessità di trovare soluzioni definitive e concrete al problema del mansionismo

 

ASSEMBLEA NAZIONALE AREA A E AREA B

VENERDI’ 22 NOVEMBRE ORE 10.00 PIAZZALE PASTORE ROMA

INCONTRO CON IL DIRETTORE CENTRALE RISORSE UMANE DOTT. MAZZETTI