ANCORA SULLA VALUTAZIONE INDIVIDUALE ALL'INAIL
Più volte USB ha dimostrato, anche con dati numerici alla mano, come all’INAIL il sistema di valutazione del personale contenga tanti e tali fattori lesivi dei diritti dei lavoratori da far impallidire qualsiasi persona di buon senso (una sintesi è contenuta nel nostro comunicato del 16.2.2015).
Ma evidentemente ciò non tange minimamente le altre Organizzazioni sindacali che assieme all’Amministrazione da anni sottoscrivono (Cisl, Uil e Cisal) oppure sottoscrivono o sostanzialmente approvano (CGIL), senza mai scomporsi, il relativo accordo su questa dannosissima (per i lavoratori s’intende) e anche inutile procedura.
Purtroppo questa situazione di grave lesione dei diritti costituisce la cornice nella quale si vedono costretti tutti i lavoratori del nostro Istituto. Tuttavia qualche modesto strumento di difesa esiste e l’USB lo sta sperimentando con un buon grado di successo.
Uno di questi è la trasparenza dei dati contenuti nelle schede di valutazione perché ciò costituisce un deterrente e un contrappeso all’arbitrarietà assoluta che tale procedura concede ai dirigenti nel “valutare” il personale. Perché sappiamo che la segretezza e l’opacità consentono abusi enormi.
Purtroppo l’orientamento prevalente a livello di giurisprudenza – ma ultimamente qualcosa sta cambiando anche qui - sostiene ancora che le domande di accesso ai documenti da parte di organizzazioni sindacali debbano essere presentate per tutelare gli interessi del sindacato in quanto tale e non situazioni giuridiche soggettive dei singoli iscritti. Pertanto siamo stati costretti ad agire come singoli iscritti a USB riuscendo nondimeno a ottenere, in più occasioni, dalla Commissione nazionale per l’accesso ai documenti pronunciamenti che obbligavano l’Amministrazione INAIL a fornire integralmente le schede di valutazione.
Si tratta dunque di un piccolo-grande successo ascrivibile esclusivamente a USB nonostante qualcuno, appartenente a qualche altra organizzazione, cerchi di impossessarsi dei risultati di lotte non sue !!
Anche in quest’ultimo anno abbiamo presentato diverse richieste di accesso per ottenere le schede di valutazione e alcuni dirigenti, pure in presenza di pareri contrari al rilascio delle stesse da parte di alcuni colleghi, hanno fornito copia le schede integrali di tutto il personale richiesto. Altri dirigenti invece continuano a negare l’accesso.
Ora tale difformità di trattamento stride ferocemente con il disposto della L. 69/2009 che include il diritto di accesso nel novero dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.
Rispetto alla L. 241/90 che individuava nella sussistenza di un interesse concreto e immediato, per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti, il presupposto prevalente per la concessione dell’accesso, le successive leggi n.15/2005 e n.69/2009 hanno costituito l’accesso come principio generale dell’attività amministrativa, preordinato a favorire la partecipazione dei cittadini e ad assicurare l’imparzialità e la trasparenza.
Si tratta dunque di un ampliamento notevolissimo delle motivazioni per le quali l’accesso è consentito in un’ottica di riforma, prevista in ambito comunitario, della Pubblica Amministrazione tesa a favorire la democrazia partecipativa e il diritto d’informazione dei cittadini.
Va poi aggiunto nell’ambito del disegno di legge di “riforma” della Pubblica Amministrazione – sul quale USB mantiene una posizione di critica radicale – è stato approvato all’unanimità dalla Commissione Affari costituzionali della Camera un emendamento che prevede l’introduzione, nell’ordinamento italiano, del diritto di accesso all’informazione pubblica (nei paesi anglosassoni “Freedom of information act”). Pertanto sarà possibile a chiunque indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti l’accesso a dati e documenti detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni.
Capite bene che la libertà di accesso sarà praticamente totale!
Per tali motivi invitiamo tutti i colleghi a presentare domanda di accesso alle schede di valutazione nella consapevolezza che esiste ormai un clima favorevole all’accoglimento di tali istanze.
Per quanto riguarda il nostro Istituto, considerato che già la normativa vigente presuppone un atteggiamento collaborativo delle Pubbliche Amministrazioni, sarebbe il caso che la DCRU fornisse un indirizzo uniforme ai dirigenti del nostro Istituto nel senso di consentire l’accesso alle schede di valutazione. Sarebbero evitate ulteriori figuracce di fronte alla Commissione nazionale per l’accesso.
D'altronde non è vero che “la trasparenza è nel DNA dell’INAIL”?
16.7.2015 USB P.I.
Coordinamento Nazionale INAIL
USB INAIL
Semplicemente il Sindacato
che serve