ALL'INAIL LA COMMISSIONE DI CONTROLLO SUGLI ENTI

Roma -

INCONTRO CON  LA COMMISSIONE BICAMERALE DI CONTROLLO SUGLI ENTI PREVIDENZIALI

 

Martedì  20 febbraio le OO.SS. dell’Inail hanno incontrato la Commissione Bicamerale di controllo sugli Enti Previdenziali.

In maniera del tutto inusuale rispetto al passato  la Commissione,  nell’ambito di un’indagine conoscitiva sulla situazione gestionale ed organizzativa degli enti pubblici e sulle eventuali prospettive di riordino, ha ritenuto opportuno mettere in calendario una serie di audizioni non solo con gli Organi  ma anche con  le OO.SS. interne. Un buon segnale, quindi, che speriamo non abbia il solo scopo di dare una parvenza di confronto democratico!

All’incontro erano presenti   l’on.  Cordoni (Ulivo),  Presidente della Commissione, l’on Musi (Ulivo)   e l’on Lo Presti (A.N.).         

Nel corso del nostro  intervento abbiamo sottolineato ai membri della Commissione la posizione della RdB CUB  Pubblico Impiego in merito alla ventilata unificazione degli Enti Previdenziali, rimarcando la nostra  netta  contrarietà alla creazione di un ente unico che accorpi previdenza pubblica e privata ed assicurazione infortuni sul lavoro. Abbiamo viceversa manifestato pieno consenso  all’accorpamento  ad Inps ed Inpdap  degli  Enti previdenziali “minori”, operazione questa che consentirebbe realmente quella  razionalizzazione organizzativa e gestionale (basti pensare a tutta la pletora di organi ed organismi che gestiscono questi enti), che non si realizzerebbe attraverso la creazione dell’ente unico, ma neanche attraverso la creazione del famigerato INPU.

Anche per quanto riguarda l’accorpamento all’Inail di enti come l’Ispsel abbiamo ribadito la nostra posizione sostanzialmente favorevole. Prevedere l’unificazione di Enti che si occupano, in diversa misura,  di sicurezza e prevenzione, può costituire  l’avvio di un ragionamento che affronti o uno dei veri problemi  che impediscono di  mettere in campo una  politica  capace di incidere concretamente sul fenomeno delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro: la marcata frammentazione delle competenze in troppi soggetti che rispondono spesso a logiche ed interessi funzionali agli  interessi di  mercato e Confindustria.  

La RdB ha  inoltre accennato anche alla necessità di affrontare  la questione degli enti previdenziali privatizzati,  che gestiscono  interi “pezzi” di previdenza. Sono le famose Casse, circa 20, che gestiscono la previdenza di geometri, commercialisti, ragionieri, medici, giornalisti… Vere e proprie lobbies, inaccettabili per chi come noi ha come obiettivo il mantenimento ed il rafforzamento di un sistema previdenziale interamente pubblico.

            In merito alla questione della governance  la RdB ha ribadito  la necessità del mantenimento del sistema duale, che sicuramente  necessita di alcuni “affinamenti”, ricordando alla commissione come questo sia nato all’indomani di tangentopoli, quando si determinò la necessità di separare in maniera netta la gestione degli Enti dalle funzioni di  indirizzo e controllo.  In sostanza   è stata ribadita la necessità   che il sindacato non entri nei Consigli di amministrazione  degli Enti previdenziali, ma che continui a svolgere il suo ruolo all’interno dei CIV.

            Un’ulteriore sottolineatura è stata posta sulla necessità di ribadire l’autonomia degli Enti previdenziali, sancita dalla Legge 88/89: non si tratta di volersi sottrarre alla vigilanza dei Ministeri, ma di impedire che il controllo si trasformi in ingerenza, impedendo od “indirizzando” l’attività  degli Enti sulla base di scelte politiche ben precise.

 

 

 

 

Infine la RdB ha posto l’accento sulle tre grandi  problematiche che riguardano i lavoratori dell’Ente e che impediscono ad oggi la ripresa delle relazioni sindacali: precariato, mansionismo e pagamento dei fondi 2005.

Sostanzialmente ci sembra di aver colto  un’attenzione alla peculiarità e alle potenzialità dell’Ente che potrebbero indurre la Commissione a non esprimersi favorevolmente rispetto al progetto di Ente Unico, anche se non abbiamo riscontrato  un’analoga posizione nei confronti dell’unificazione di Inps  ed Inpdap. Da parte nostra continueremo comunque, in tutte le occasioni e con tutte le forme di mobilitazione e di lotta che concorderemo insieme ai lavoratori, a contrastare  un disegno, funzionale solo allo smantellamento della  previdenza pubblica, che trova nuova linfa nell’inserimento tra i 12 punti del nuovo programma di Prodi della “razionalizzazione della spesa anche unificando gli enti previdenziali”.  

 

 

 

 

Roma, 23 febbraio 2007

                                                                                                                                RdB-CUB

PUBBLICO IMPIEGO

                                                                                                                         Daniela Mencarelli