Accordo di programma: come tentare di vendere chiacchiere e tabacchere ‘e ligno

Roma -

A Napoli esiste un detto per rispondere a vuote promesse e solenni giuramenti che vengono dimenticati in poco tempo: ”Chiacchiere  e tabacchere ‘ligno, ‘o banco Napule nun se ‘mpegna”. Un antico detto per comprendere quanto siano vuote certe promesse e che sottolinea come il Banco di Napoli, un tempo il più grande Istituto di Credito del Mezzogiorno la cui attività era prevalentemente quella di prestare denaro prendendo in pegno beni di valore, non avrebbe mai concesso un finanziamento basandosi solo sulle “buone intenzioni”, su progetti senza alcun fondamento, in sostanza sulle chiacchiere, né accettando come pegno tabacchiere di legno e quindi di nessun valore.

L’accordo di Programma discusso il 9 luglio e che alcune sigle sindacali si vogliono   precipitare a firmare il 14 p.v., è proprio questo: un concentrato di chiacchiere e tabacchiere di legno che neanche il Banco di Napoli avrebbe accettato. Inutile tentare di spacciarlo

come il volano “irrinunciabile” alla risoluzione di tutti i problemi del personale INAIL e come l’indispensabile programma di lavoro che indirizzerà il personale dell’Ente verso magnifiche sorti e progressive.

Di fronte alle molteplici problematiche che in concreto investono l’Ente ed il personale  (citiamo ad esempio gli incontri richiesti e mai convocati su Piano Vaccinale, COCOCO, rientri forzati da Smart Working), l’Amministrazione, con la complicità di chi sottoscriverà l’accordo , non ha fatto altro che redigere una mera dichiarazione di intenti su tutta una serie di problematiche che vengono elencate e per le quali si promette di intervenire senza dare spesso nemmeno un termine né soprattutto indicare una modalità.

Per intenderci, il documento è così generico che in alcuni paragrafi si riduce al titolo e ad una frase.

Sempre nel merito del documento si vorrebbe poi dettare un programma di azione su materie come lo smart working e l’ordinamento professionale attualmente oggetto di confronto in ambito di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro presso l’Aran: veramente non si comprende come l’Istituto possa in questa fase intervenire su questi argomenti.

E a proposito di chiacchiere l’Amministrazione si impegnerebbe a fare cose che dovrebbe essere naturale effettuare: avviare il confronto sul CIE nel più breve tempo possibile (se serve un impegno scritto siamo messi proprio male!) o intervenire presso l’autorità politica per stabilizzare il personale precario (idem), procedere a nuove assunzioni (come sopra), realizzare un piano dei fabbisogni rispondente alle esigenze (e meno male!).

Provare per credere: alleghiamo l’accordo di programma così che possiate leggerlo tutt@.

Come USB, ci siamo dichiarati disponibili a trattare su tutto e a raggiungere accordi su fatti concreti, su proposte, ad intervenire e incidere sui problemi, non certo a sottoscrivere accordi che vendono aria fritta.

Questo accordo – a saldo zero - che nulla aggiunge e nulla toglie allo stato attuale dell’Ente - a nostro parere va in tutta altra direzione rispetto alla sempre più urgente necessità di mettere mano ai problemi del personale. Una proposta, nel metodo e nel merito, irricevibile. Un piano di lavoro che ci lascia totalmente insoddisfatti. E che dimostra ancora una volta l’inerzia della nostra classe dirigente in materia di politiche del personale.

E’ sui fatti concreti che si misurano la volontà e la reale portata degli  intenti, manifestati o meno su un pezzo di carta.

Sono innumerevoli gli episodi negli ultimi 18 mesi in cui alla Amministrazione sono stati chiesti gesti concreti, sono tante le richieste su fatti precisi rimaste senza risposta (carenza di personale, carichi di lavoro, sistema di valutazione, ristori economici per il personale in smart working, mansionismo del personale aree A e B,  tutele del personale precario…).

Solo alcuni esempi:

  • piano vaccinale (a che punto siamo? USB sollecita risposte da fine maggio…)
  • personale cococo (il contratto scade il 31.12.2021. Vogliamo occuparcene prima o aspettiamo Natale per affrontare lo scandalo di lavoratori fintamente autonomi e realmente senza tutele?)
  • smart working (anche in merito alle fughe in avanti sui rientri di alcuni dirigenti amministrativi e medici).
  • CIE 2021 e relative progressioni economiche all’interno delle aree (che andrebbero effettuate anche queste entro dicembre).
  • il varo di programma straordinario e in tempi brevi di un elevato numero di nuove assunzioni.

Si pensa all’accordo di programma, un programma che dovrebbe già essere nella testa di tutti, ma si continua a rimanere nel vago e negli intenti senza mettere le mani nel piatto e senza dare minimamente risposte ai tanti problemi di oggi.

Tutto ciò mentre la realtà nelle Sedi è drammatica. Non sappiamo più come dirlo: la sensazione avvertita da tanti è quello di una distanza sempre più profonda tra centro e periferia, di un fossato che separa l’Amministrazione centrale che vive una realtà virtuale  e le sedi condannate all'impotenza e quasi al collasso di fronte al proliferare delle incombenze e alla riduzione costante e inesorabile delle risorse umane che stanno soffrendo fortemente sotto carichi di lavoro sempre più pesanti e che stanno vedendo letteralmente fuggire chi ha la possibilità di farlo.

Di fronte a queste nostre considerazioni, la CGIL seguita a ruota da altre due o tre OOSS ha detto che è da pazzi non firmare questo accordo. Saremo forse pazzi, ma sicuramente non complici di accordi e accordicchi generici e fumosi per venderci di fronte al personale come i salvatori della patria. Ci auguriamo che l’Amministrazione metta rapidamente da parte le promesse generiche a cui spesso non seguono i fatti, prenda rapidamente coscienza della realtà drammatica che sta vivendo il personale dell’Istituto e assuma le conseguenti e dovute forti iniziative a tutti i livelli, sia sul piano interno che nelle relazioni con gli altri soggetti istituzionali e politici.

Abbiamo bisogno di concretezza non di chiacchiere!

 

 

Roma, 12 Luglio  2021                                    USB INAIL Coordinamento Nazionale