3-I SpA, quale progetto industriale? Tanti i nodi al pettine

Nazionale -

Si è svolta stamane la riunione tra Amministrazione ed OO.SS., con la presenza del Presidente Bettoni, del Direttore Generale Tardiola, del consigliere on. Damiano, del Direttore Centrale Risorse Umane Mazzetti e quello DCOD Tomasini.

L’ordine del giorno previsto per l’incontro era piuttosto corposo e prevedeva anche una informativa sul Piano triennale dei fabbisogni con tutto il corollario di assunzioni/passaggi verticali tra aree/mobilità interenti e chi più ne ha più ne metta.

Argomenti rinviati ad un prossimo incontro per ragioni di tempo, mentre la discussione si è concentrata quasi del tutto sul primo punto all’ordine del giorno riguardante 3i SPA, la società partecipata da INAIL INPS e Istat che andrà a monopolizzare la funzione informatica dell’Istituto che, oramai è chiaro, perderà definitivamente questa funzione salvo compiti residuali a vantaggio di una SpA, seppur interamente a capitale pubblico. Una società richiesta come “condizione” dalla UE per l’erogazione dei fondi del PNRR, sulla quale però a distanza di mesi sono ancora numerosi gli interrogativi.

Il Direttore generale ha illustrato pertanto lo stato dell’arte, aggiornando sui vari passaggi soprattutto di tipo formale, notarile, relativi alla costituzione della SpA da effettuare da qui a fine 2022 (autorizzazione di legge, dpcm di vidimazione statuto, decreto di nomina CDA, conferimento di risorse – denaro, immobili e personale).

In particolare rispetto al conferimento delle risorse umane alla nuova società il dottor Tardiola ha assicurato il massimo della cautela e della tutela da parte di Inail nei confronti di coloro che volontariamente si renderanno disponibili a prestare servizio presso 3i con una formula inizialmente di “assegnazione” - ”comando” (del tutto inedita, a nostro parere, trattandosi di dipendenti pubblici assegnati a una società privata),senza perdere nessuno degli istituti economici e giuridici Inail, per poi successivamente essere messi in condizione di optare per la permanenza in 3i o il ritorno nei ruoli dell’Istituto.

Il Direttore generale vede in 3i una occasione importante per collocare l’Istituto in posizione favorevole nel mondo digitale, una potenzialità da sfruttare, una grande sfida per fornire migliori servizi alle imprese e ai cittadini.

In riunione USB ha espresso la propria preoccupazione per alcune delle affermazioni del Direttore generale che ritiene ineludibile, per esempio, la “naturale” riduzione della forza lavoro sostituita dalle “macchine”, confermando quanto già espresso in passato, rispetto alla funzione di vigilanza svolta dagli ispettori o al taglio dei “rami secchi” in ambito sanitario.

Un approccio, una deriva tecnicistica che deve allarmare, anche per le ricadute sugli assetti organizzativi e decisionali, che non può e non deve darsi assolutamente per scontata e ineluttabile.

USB ha quindi chiesto informazioni sul piano industriale di 3i, quantomeno per la parte di competenza Inail.

 

Conferire risorse economiche, immobili, dotazione informatica (100 MQ di server), e personale, deve necessariamente prevedere un “piano industriale” di intervento di Inail all’interno di 3i? Quali saranno i compiti ed i servizi che l’Istituto richiederà e affiderà a 3i?

Aspetti ovviamente che non riguardano solo la parte informatica, ma più complessivamente l’assetto organizzativo dell’Istituto visto il suo avanzatissimo collegamento alle procedure informatiche che saranno trasferite.

È pertanto urgente, per la USB, che l’amministrazione fornisca informazioni sul piano industriale sul quale di certo i lavori sono già in corso.

Come già detto in passato, queste sono preoccupazioni che riguardano il futuro dell’Ente: pezzi importanti di funzioni che vengono affidati ad altri, che vengono esternalizzati o dismessi, indeboliscono inevitabilmente la capacità di un’Amministrazione pubblica di “reggere” di fronte a spinte sempre più orientate verso il privato, il mercato, il profitto.

Sull’argomento è intervenuto, quasi a conclusione dell’incontro, il Consigliere Damiano ponendo con chiarezza quali siano per lui i termini del progetto.

O la società 3i, come auspicato, si inserisce nel piano del “Futuro welfare digitale” o, non condividendone l’ipotesi, si risolve in un semplice business sul piano del mercato.

Facciamo nostra la lettura del Consigliere Damiano e vorremmo che qualcuno rispondesse, sia a lui che a noi, presentando il piano industriale che, come dicevamo prima, non possiamo credere non sia stato già elaborato.

USB ha poi chiesto ulteriori informazioni sul personale coinvolto nella società, oltre le figure informatiche, anche sotto il profilo degli istituti giuridici erogati (si prevede l’applicazione del contratto dei metalmeccanici) che se mantenuti nei termini attuali coinvolgeranno comunque anche il fondo incentivante e quindi di fatto risorse oggetto di contrattazione con le OOSS, per cui la chiarezza e la puntualità delle informazioni richieste da USB diventa urgente necessità.

Infine, abbiamo sottolineato, proprio nello spirito del Consigliere Damiano, che l’informatica deve essere uno strumento a sostegno dell’attività lavorativa e di produzione e non risolversi in operazioni autoreferenziali, di business commerciale da rispettare.

Le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto già severamente provati dalle carenze di personale e dai carichi di lavoro hanno in questi ultimissimi anni e anche recentemente dovuto lottare anche con procedure informatiche, rilasciate dall’oggi al domani, spesso senza adeguata formazione e spessissimo non perfettamente funzionanti.

Standard ben lontani rispetto all’ambizioso progetto 3i. 

L’informatica deve essere a servizio dell’Istituto e non il contrario!

Roma, 20 Settembre 2022                                                                       

USB P.I.  INAIL