PRONTE LE TABELLE DI EQUIPARAZIONE, LA MUSICA CAMBIA DAVVERO!

Roma -

Seguendo un cliché ormai collaudato, il Ministro Madia ha annunciato al convegno la “PA che vogliamo” organizzato dalla Sda Bocconi, che sono pronte le tabelle di equiparazione tra i vari comparti della Pubblica Amministrazione, ultimo tassello mancante al via libera alla mobilità prevista dal Dl 90/2014 che espressamente dichiara che “ i dipendenti possono essere trasferiti all’interno della stessa amministrazione o, previo accordo tra le amministrazioni interessate, in altra Amministrazione , in sedi collocate nel territorio dello stesso comune ovvero a distanza non superiore a cinquanta chilometri dalla sede cui sono adibiti”.

Le tabelle d’equiparazione sono lo strumento attraverso il quale le Amministrazioni “riceventi” potranno inquadrare i lavoratori e le lavoratrici provenienti da comparti diversi per effetto della mobilità dovuta agli esuberi di personale. In sostanza questo significa che, fatte le tabelle, alle quali il MEF ha dato parere favorevole, la musica cambia davvero e si darà l’avvio alla mobilità dei 20.000 lavoratori delle Province, dei 1000 della Croce Rossa… E siamo solo all’inizio, perché immediatamente dopo toccherà ai 1800 lavoratori delle DTL in procinto di essere smantellate per effetto della prevista istituzione dell’Agenzia Unica della Vigilanza, inserita nel jobs act, insieme agli ispettori di vigilanza di Inps ed Inail che dovranno transitare nella stessa Agenzia ma con il contratto del Comparto Ministeri. E poi … l’elenco è destinato a non finire perché dietro le parole del Ministro che dichiara che “ non si deve essere dipendenti di questo o quel ministero, ma della Repubblica” si tenta di nascondere un’idea di Pubblica Amministrazione smantellata, ridotta all’osso, con funzioni residuali totalmente asservite agli interessi del profitto, così come richiede la troika. Una Pubblica Amministrazione che intenzionalmente non assume neanche i vincitori di concorso, ma che anzi licenzia i suoi lavoratori, perché la mobilità, lo sappiamo bene, è l’anticamera del licenziamento.

Per continuare a lottare contro questo disegno perverso, contro l’ennesima “controriforma” della Pubblica Amministrazione in discussione al Senato, contro un Governo che di riforma in riforma sta smantellando definitivamente i diritti dei lavoratori, USB dà appuntamento a tutti a Milano il 28 febbraio per una manifestazione nazionale che rimetta al centro dell’agenda politica la democrazia e il pluralismo nei luoghi di lavoro, il diritto al lavoro stabile e alla pensione, il diritto ai contratti e l’abolizione del jobs act. Perché insieme … siamo imbattibili!