dalla regione Lombardia: sistema premiante 2009

Milano -

VERIFICHE FINALI CIE 2009   LOMBARDIA

Pochi 110  Molti 100 e un 90

 

Si sono concluse le trattative relative al sistema premiante nelle varie sedi della Lombardia che hanno visto il raggiungimento degli obiettivi premianti, con ampio margine, nella quasi totalità delle stesse e dove, per la prima volta (se si esclude la parentesi dei primi anni ’90), i Dirigenti hanno potuto decidere per l’attribuzione degli emolumenti in maniera differenziata tra il personale. 

La posizione della RDB è nota, l’accordo nazionale sul CCIE  non è stato sottoscritto in quanto, oltre a non aver dato risposte sui  tagli dei fondi (che grazie al decreto Brunetta, restano ed ammontano a circa 1.000 Euro medi a persona), lo stesso è  caratterizzato da un’ampia discrezionalità attribuita alla dirigenza che ha mano libera nell’assegnazione  delle posizioni vicarie,  delle posizioni organizzative che interessano tutta l’area C, e nell’assegnazione dei coefficienti di merito o demerito (1,10 – 1,00 -0,90) nell’attribuzione del salario accessorio.

E’ proprio su quest’ultimo punto che i Sindacati e le RSU  della regione si sono confrontate con i Dirigenti delle sedi della Lombardia.

SEDI CON ATTRIBUZIONE DEL PARAMETRO 1,00 A TUTTO IL PERSONALE

Nella maggior parte di queste sedi gli stessi Dirigenti hanno ammesso, in trattativa, la difficoltà di attribuire parametri di coefficienti di merito e di demerito al personale, in considerazione dell’ottimo risultato conseguito negli obiettivi premianti e, soprattutto, in assenza di parametri oggettivi e misurabili.  

E’ apparsa, inoltre, evidente la preoccupazione dei Dirigenti per il possibile malcontento che avrebbe generato l’attribuzione del parametro 1,10 a parte del personale sulla base dei soliti criteri di “flessibilità, maggior apporto, elasticità…. etc.”, criteri troppo generici in cui si sarebbe potuto tranquillamente riconoscere il restante personale con attribuzione 1,00.

Infatti, in alcuni casi, come nella trattativa di VARESE, l’intenzione dell’amministrazione di attribuire il parametro 1,10 a parte del personale con criteri documentati ma comunque soggettivi, è stata oggetto di ampia discussione tra le OOSS, le RSU  e la Direzione portando le parti ad accordarsi per l’attribuzione del parametro 1,00 per tutti, proprio per evitare un effetto boomerang tra il personale. 

Le sedi con attribuzione del parametro 1,00 sono state le seguenti:

BRESCIA – BERGAMO – CREMONA - MILANO PORTANUOVA – MILANO SABAUDIA – MILANO BONCOMPAGNI – MONZA – S.S. GIOVANNI – SONDRIO – VARESE.

In tutte queste sedi la RDB ha sottoscritto il Verbale di accordo, con l’unica eccezione della sede di Sondrio dove non era presente.

  SEDI CON ATTRIBUZIONE DEL PARAMETRO 1,10

In altre sedi invece la Direzione si è presentata in trattativa con dei criteri di attribuzione diversificata.

Alcuni Dirigenti hanno, in effetti, cercato di trovare dei criteri con un minimo di oggettività che evidenziassero il maggiore impegno dimostrato da parte di singoli dipendenti, fornendo nel verbale motivazioni per l’attribuzione del 1,10, in alcuni casi anche condivisibili.

Ma i criteri adottati, spesso, oltre a non essere stati  concordati né a livello centrale e né locale, risultavano non misurabili ed in alcuni casi calzavano alla perfezione a colleghi comunque non premiati col parametro 1,10 (in quanto non si poteva premiare più del 20% del personale delle sedi).

Le sedi con attribuzione del parametro 1,10 sono state le seguenti, per un totale di   30 dipendenti:

D.R. LOMBARDIA - LECCO – LODI - MANTOVA – MILANO MAZZINI - PAVIA .

In tutte queste sedi la RDB  NON ha sottoscritto il Verbale di accordo  per le motivazioni sopra riportate ed anche perché l’attribuzione del Parametro 1,10 ha l’effetto, purtroppo, di penalizzare il restante personale delle sedi con attribuzione 1,00, il quale vedrà comunque diminuire in proporzione il proprio compenso incentivante.

Si precisa, infine, che nella sede di Lecco è stato attribuito il parametro ZERO a due dipendenti. Si rammenta che i parametri Zero e 0,80  non sono discrezionali  e il Dirigente per applicarli deve seguire uno specifico iter che prevede garanzie per il dipendente, un iter che, dalla lettura del verbale, sembra essere stato applicato.

  SEDI CON ATTRIBUZIONE DEL PARAMETRO 1,10 e 0,90

Citazione a parte è riservata alla trattativa della sede di COMO in cui è stata attribuito il parametro 0,90 ad un dipendente e il parametro 1,10 ai seguenti 9 soggetti:

-        Gli Ispettori  (in sintesi: in quanto punto di riferimento – il C5- e per la  quantità e qualità del lavoro con maggior apporto in termini di orario di lavoro – i C4-);

-        Il Vicario (in sintesi: in quanto punto di riferimento per il Direttore e i responsabili di processo….)

-        Il C4 responsabile del processo prevenzione e   2 C3 Funzionari profilo sanitario (in sintesi; per ampia disponibilità e per la  piena conoscenza degli obiettivi);

-        2 B3 amministrativi (in sintesi: per maggior apporto e disponibilità).

A parere della scrivente questa trattativa mostra tutte le falle del vigente Sistema Premiante, che prevede la piena  discrezionalità  di scelta del Dirigente.

Infatti anche partendo da concetti puramente “Meritocratici” appare difficile condividere la scelta di un Dirigente  ( a parte forse per i due B3) che attribuisce emolumenti ai dipendenti, con motivazioni che riportano “tout court” il lavoro che gli stessi sono normalmente chiamati a svolgere e per il quale sono già regolarmente retribuiti.

Tra l’altro non è difficile prevedere quale sarà la ricaduta di tali scelte tra il restante personale, il quale ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi premianti e la conflittualità che potrebbe nascerne. Infatti quello di COMO è l’unico Accordo in regione non sottoscritto, oltre che dalla RDB, anche dalla UIL e dove la CISL, la CGIL e la CISAL  hanno firmato con Note a verbale di contestazione ( anche se queste sigle avrebbero potuto dimostrare un po’ più di coraggio, non sottoscrivendolo e costringendo il Direttore a modificare l’accordo).

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In conclusione si può affermare che, a parte il caso eclatante di COMO e qualche attribuzione “strana “ in alcune sedi del parametro 110, le trattative della Lombardia hanno dimostrato un  senso di responsabilità della maggior parte dei Dirigenti, non sono avvenuti infatti i casi eclatanti di altre sedi (ad es. la sede di Genova) il cui il Dirigente, appellandosi alla PRIVACY, ha applicato il 1,10 senza comunicare, neanche alle organizzazioni sindacali, le motivazioni e i nominativi dei premiati (scordandosi che i soldi dei FONDI sono soldi dei lavoratori e quindi non c’è Privacy che tenga).

Più folkloristico invece l’atteggiamento di alcune OO.SS. ai vari tavoli della trattativa, infatti la UIL e la CGIL al tavolo regionale (e non solo), hanno più volte evidenziato il carattere sperimentale di questo CCIE e che la firma dell’accordo da parte delle OOSS riguardava solo il raggiungimento degli obiettivi di sede, mentre la decisione dell’attribuzione dei parametri 1,10 e 0,90 era una scelta soggettiva del Dirigente e non contrattabile dai Sindacati e dalle RSU.

Addirittura la UIL chiedeva di non inserire i nominativi e le motivazioni  nel Verbale di accordo, ma che le stesse venissero inseriti in un allegato al Verbale a firma del Dirigente (… come se un allegato non fosse parte integrante del verbale di accordo ??!!!).

,         Per fortuna questo indirizzo sindacale è stato disatteso e confutato  dalla realtà presenti nelle sedi, infatti in alcune di queste  proprio la non condivisione dei criteri di attribuzione del parametro 1,10 e la compattezza dei sindacati al tavolo della trattativa ha portato alla modifica degli Accordi e, nella maggior parte delle sedi in cui sono stati adottati  criteri di differenziazione, i Dirigenti hanno correttamente inserito i nominativi e le motivazioni dei premiati nell’accordo stesso, condividendone i criteri con i sindacati firmatari.  

L’atteggiamento di queste sigle preoccupa non poco, in quanto è chiara la volontà delle stesse di smarcarsi da scelte impopolari attribuendo l’esclusività di queste alla responsabilità del singolo Dirigente di Sede, soprattutto in previsione di quello che accadrà col decreto BRUNETTA  che porterà tra non molto  alla perdita di somme di ben altra entità di quelle attuali.

Il decreto Brunetta prevede, tra l’altro, la perdita dell’intera incentivazione per il 25% del personale e l’attribuzione del doppio dell’importo ad un altro 25% del personale.

Quale sarà, quindi, l’atteggiamento delle sigle sindacali che dovranno concordare con l’amministrazione una simile Vergogna, ….. QUELLO DELLA LOTTA A QUESTO SISTEMA  ? …. O QUELLO DELLA STERILE RICERCA DI CRITERI VUOTI, MAGARI ATTRIBUENDO TUTTE LE RESPONSABILITÀ  DEI TAGLI DEL SALARIO ACCESSORIO AI CATTIVI DIRIGENTI ? 

 

MILANO, 08/02/2010

 

                          RdB INAIL LOMBARDIA

                                FRULLO LUIGI