USB P.I. Inail, posizioni fisse e di I o II livello: vabbè la manfrina…ma chi paga?

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Mentre dalle Sedi (ultima ma solo in ordine di tempo la sede di Potenza) continuano ad arrivare richieste di intervento sull’assegnazione  “fiduciaria” delle posizioni organizzative di I e II livello nella più completa assenza di procedure oggettive, le OO.SS. firmatarie del CCNL 2016/2018, ormai scaduto, recitano una inaccettabile sceneggiata.


Udite, udite: nei loro comunicati si parla del costo delle posizioni fisse, sostenendo che le relative indennità non aumenteranno di importo e che la spesa del sistema indennitario dovrebbe essere sostenuta dall’Amministrazione.


Un tuffo dalla piattaforma di 20 metri in posizione carpiata con avvitamento e, per giunta, bendati!


Chiariamo: queste stesse OO.SS. hanno firmato il CCNL 2016/2018 dove, all’Art. 77 “Utilizzo Fondo” comma 2 punto f, si stabilisce che i “trattamenti economici riconosciuti ai titolari delle posizioni organizzative” vengono finanziati prelevando le risorse dal Fondo risorse decentrate, finanziato a sua volta da tutti i lavoratori con una quota delle risorse del rinnovo contrattuale.
Quindi o si sono sbagliati prima o stanno facendo manfrina ora, visto che al tavolo ARAN la USB in completa solitudine ha sostenuto proprio quello che ora si vorrebbe spacciare come una novità.


Sia chiaro, inoltre, che proprio la mancata attribuzione al bilancio delle Amministrazioni del costo del sistema indennitario di tipo organizzativo, stabilita con il CCNL, è stato uno dei motivi che ha impedito la firma della USB, che viene ancora lasciata fuori dai tavoli di discussione, salvo appropriarsi strumentalmente delle sue proposte fatte al tavolo ARAN.

Vogliamo inoltre ribadire una nostra valutazione, sul fatto che le risorse, su cui si fa tanta discussione, sono state praticamente messe ormai da lunga data in mano alla dirigenza, a cui viene riconosciuta la totale discrezionalità nell’attribuzione degli incarichi, mentre le segnalazioni che tutte le OO.SS. hanno ricevuto e ricevono dalle Sedi, sull’interpretazione discrezionale delle procedure, depongono a favore di un ripensamento dei lavoratori anche sul piano del metodo.


 Purtroppo le OO.SS. continuano a sostenere l’Amministrazione sul voler mantenere a tutti i costi le regole dettate da un contratto integrativo vecchio oramai di circa 10 anni (2006/2009) che sembra scolpito nella pietra, visto che trovano ogni possibile scusa per non rimetterci le mani.
In ultimo, relativamente all’accordo sul CIE 2018, nei comunicati dei firmatari, non si trova traccia del previsto aumento del 30% del premio correlato alla “valutazione elevata” della performance individuale, previsto dal CCNL, che in sintesi è la novità più importante apportata nella bozza di accordo sul contratto integrativo!


 Se negli anni passati c’era il malcontento sul sistema di valutazione soprattutto per motivi di “orgoglio”, da quest’anno il malcontento sarà dovuto anche ad una notevole differenza economica tra chi avrà l’elevato e chi non lo avrà …. come al solito…


Tra l’altro, sarebbe ben strano che chi riveste posizioni fisse ed  organizzative venga giudicato al di sotto di una “valutazione elevata”, e così anche la maggiorazione del 30% avrà  “un naturale” aggancio al sistema indennitario, facendone così crescere inevitabilmente il costo finanziato con le risorse contrattuali di tutti.


USB PI INAIL