ESUBERI DELLE P.O. SI PARTE DAGLI AMMINISTRATIVI

Roma -

 

Spesso, quando si partecipa alle trattative con l’Amministrazione ci si rende conto di vivere due realtà separate, quella della Direzione Generale e quella del resto del territorio.

La carenza di personale ed i continui e repentini black-out della rete aziendale costituiscono un formidabile motivo di stress del personale, tale da rendere l’ambiente di lavoro sempre più lontano da quegli standard di benessere organizzativo di cui spesso si sente solo “parlare”. L’ossessiva rincorsa ad obiettivi sempre più sfidanti, risulta un elemento che aggrava ulteriormente una condizione di lavoro già fortemente compromessa.

Così mentre i lavoratori delle sedi cercano con fatica di arrivare alla fine della giornata, fronteggiando quotidianamente agli sportelli utenti giustamente arrabbiati per via dei ritardi causati dall’ennesimo imprevedibile blocco delle procedure, i dipendenti pubblici vengono schiacciati da una campagna mediatica e giornalistica che li rappresenta in toto come una massa di fannulloni o di “furbetti del cartellino”.

I dipendenti dell’Inail vivono sempre più pesantemente l’incapacità dell’Amministrazione a gestire processi sia funzionali che organizzativi. Oggi, sul fronte della gestione del personale è finalmente evidente a tutti come la mancanza di professionalità e di equilibrio porti a prendere decisioni come quella di tagliare le posizioni organizzative considerate in “esubero”.

Era prevista per 31 dicembre 2015 la completa attuazione del nuovo modello organizzativo. Siamo giunti, quindi, alla resa dei conti ed in effetti i conti non quadrano: infatti, nonostante il tempo trascorso e i numerosi pensionamenti, in molte sedi permangono gli esuberi.

Ed ora si stanno facendo i primi conti sugli esuberi delle p.o. amministrative: ma a seguire ci saranno quelli degli informatici e poi di tutte le figure di tutti i profili dove le p.o. risultino eccedentarie.

Sarà possibile gestire il “fisiologico malcontento” che queste scelte produrranno sul personale? In fondo usare come si sta facendo il già pluri-collaudato metodo del divide et impera potrebbe funzionare anche questa volta!

Nella grande confusione che da tempo regna vale la pena di ricordare che gli esuberi delle posizioni organizzative nulla hanno a che fare con gli esuberi di personale.

Fortunatamente il pericolo dell’eventuale mobilità è stato scongiurato, anzi a breve si parlerà della mobilità verso INAIL di personale proveniente da altre amministrazioni.

Andando ai fatti vi informiamo che ci sono state alcune riunioni nel corso delle quali l’Amministrazione ha presentato alle OO.SS. la situazione delle p.o., prendendo in considerazione anche i pensionamenti al 1° gennaio 2016, ma ha rappresentato che il quadro non è ancora ben definito perché la DCRU non è a conoscenza di dove siano state collocate le posizioni organizzative “in più”, rispetto al modello minimo, messe a disposizione delle Direzioni Regionali. Le DR dovranno fornire i numeri precisi e nell’attesa il blocco delle attribuzioni di nuove posizioni organizzative è stato prorogato fino al 29 febbraio.

Cosa succederà dal 1° marzo? A detta dell’Amministrazione dovrebbero essere revocate le posizioni esuberanti: ma con quale criterio? Tutto a discrezione dei Dirigenti. Infatti, i Dirigenti delle Strutture dove insistono gli esuberi dovranno revocare tutte le p.o. ed attribuirle in numero pari a quello previsto dal relativo organico di Struttura. Se in Sede sono presenti p.o. di II livello carenti saranno coperte, di norma, con gli esuberi delle p.o. di I livello: una sorta di salvagente. Alla fine le posizioni che dovessero risultare ancora eccedentarie saranno comunicate alla Direzione regionale competente che si occuperà di fare un interpello sulle posizioni carenti del territorio di competenza della DR stessa.

Sono anni che la USB sta chiedendo di rivedere i criteri contenuti nel Contratto Integrativo 2006/2009, soprattutto nella parte che riguarda l’attribuzione delle posizioni organizzative e fisse che troppo spesso vengono assegnate con criteri che sono lontano dall’essere oggettivi.

E adesso che tutto è rimesso nelle mani dei dirigenti i criteri di revoca saranno i più svariati, forse il più giovane o il più anziano, quello che ha avuto la posizione più di recente oppure quello che è iscritto a questo o a quel sindacato…

Una situazione scandalosa, per quanto ci riguarda. Perché se l’attribuzione delle p.o. senza alcun criterio oggettivo è di per sé una regalia data a questo a quello, la revoca è ancora più grave perché magari il “malcapitato” potrebbe aver avuto la posizione organizzativa con il concorso.

L’Amministrazione non ha prodotto alcun documento sull’argomento e, siamo in attesa di conoscere l’evoluzione della situazione.

Vi terremo informati.

Roma, 12 febbraio 2016 USB P.I.

Coordinamento Nazionale INAIL