La beneficenza non è tutta uguale

Roma -

Come USB non abbiamo condiviso la scelta fatta dal CUG dell’Inail di promuovere una sottoscrizione in favore della Caritas e del Banco Alimentare. Abbiamo invitato inutilmente il CUG ad operare scelte diverse, ricordando tra l’altro che la nostra Amministrazione si era già fatta promotrice di un’analoga iniziativa a favore della Protezione Civile. 

Vogliamo però spiegare ai colleghi le motivazione della nostra contrarietà. 

In primo luogo abbiamo contestato la fin troppo evidente connotazione politica e religiosa del Banco Alimentare, fondato e governato prioritariamente dalla Compagnia delle Opere, braccio imprenditoriale e finanziario di Comunione e Liberazione, che ne detiene la direzione. 

La Compagnia delle Opere, assurta “all’onore delle cronache” nel periodo degli scandali sulla sanità lombarda legati a Formigoni, grande regista della privatizzazione della sanità in quella regione, fa parte di quello stesso sistema che ha contribuito a creare il criminale “modello lombardo” che sta dimostrando tragicamente in questi giorni tutto il suo fallimento. Nel caso l’aveste persa vi invitiamo a vedere la puntata di Report del 6 aprile scorso. 

Oggi che è sotto gli occhi di tutti il disastro provocato dalle politiche predatorie che hanno saccheggiato la sanità pubblica, riducendola all’osso per fini esclusivamente legati al profitto, mercificando persino il non mercificabile e cioè la salute; oggi che vediamo chiaramente gli effetti delle politiche che hanno chiuso ospedali, ridotto i posti letto, tagliato i posti in terapia intensiva, tolto fondi al pubblico e quindi a politiche sanitarie di prevenzione e territoriali a tutto favore dei privati; oggi che piangiamo oltre 20.000 morti ufficiali e forse altrettanti ufficiosi per questo disastro, riteniamo che sarebbe addirittura paradossale che i dipendenti pubblici, da sempre attaccati come fannulloni per fungere da capro espiatorio alle inefficienze di una pubblica amministrazione sempre più privatizzata, e per giustificare l’esternalizzazione di interi pezzi della Pubblica Amministrazione in primis della sanità, donino parte del loro salario a questi soggetti. 

Ancora più paradossale che la proposta parta da un organismo pubblico e super partes come dovrebbe essere il CUG. 

Abbiamo invitato il CUG a fare scelte diverse, magari più vicine alla vocazione originaria del comitato, come pensare di sostenere la rete DIRE, rete nazionale dei centri che aiutano e sostengono le donne vittime di violenza, visto che i centri da tempo lamentano la mancanza di fondi, anche alla luce del fatto che “restare a casa” per molte donne non è rimanere in un luogo sicuro ma, al contrario, essere costrette in una situazione di pericolo e violenza.

(si veda il link https://www.direcontrolaviolenza.it/eravamo-state-chiare-per-lemergenza-covid-19-occorre-un-fondo-straordinario/).

Accanto alla Caritas, che certamente ha una struttura molto ramificata sul territorio e da tempo offre assistenza e pasti caldi a tutte le persone abbandonate in povertà dallo stato italiano, si sarebbe potuta aggiungere un’altra opzione dando la possibilità di scegliere un ente laico, in nome di un maggiore pluralismo. Medici senza frontiere ad esempio, o Emergency i cui operati non crediamo di dover noi pubblicizzare perché conosciuti a tutti. 

Ma la scelta è andata in un'altra direzione… 

Ne prendiamo atto ma non siamo d'accordo e riteniamo le scelte del CUG non solo profondamente sbagliate ma anche poco rispettose di un pluralismo democratico sempre più necessario. 

Dal canto nostro abbiamo deciso di aderire alla petizione lanciata da Aboubakar Soumahoro in favore dei braccianti e invitiamo, chi vuole, a fare la sottoscrizione in loro favore. 

 

https://www.gofundme.com/f/portiamo-il-cibo-in-tavola-ma-abbiamo-fame

 

 

Roma, 15 aprile 2020 

Coordinamento Nazionale USB INAIL