FABBISOGNI: LA "NUOVA" DIREZIONE GENERALE

Roma -

            Si è tenuta ieri, presso gli uffici di Piazzale Pastore, una riunione con l’Amministrazione in merito alla ripartizione della Dotazione Organica della Direzione Generale.

Diversamente degli incontri svolti sul territorio nazionale, la cui scadenza era fissata al 31 gennaio, la definizione degli organici della Direzione Generale richiederà altro tempo visto che è già stata convocata una riunione per il prossimo 20 febbraio.

Infatti, la riunione di ieri è stata interlocutoria e carente del dato essenziale della forza che, a detta dell'Amministrazione, ci verrà fornito nei prossimi giorni.

L’amministrazione ci ha tenuto a specificare che l'organico della DG ha subito una riduzione del 18% mentre sul territorio la riduzione è stata del 13% volendo significare che il centro si è sacrificato per favorire la periferia.

Abbiamo fatto osservare che in realtà, l'organico della Direzione Generale risulta superiore a quello del 2010 di 243 unità.

Questa differenza è data dall'integrazione del personale della ricerca che viene ripartito nelle varie Direzioni centrali andando quindi ad incrementare il numero del fabbisogno di queste ultime.

Al contrario di quanto auspicato anche dal CIV nelle linee programmatiche il numero delle Direzioni Centrali, undici,  resta invariato rispetto al  2010 mentre il numero degli uffici si riduce di tre unità, e le strutture di tipo B invece si riducono di 1 unità.

Non riusciamo proprio a percepire questo annunciato sacrificio!

 

Volendo fare un raffronto con il territorio teniamo a specificare che sono state declassate da A a B ben 14 Sedi, con la conseguente riduzione di 14 posizioni dirigenziali,  da B a C ben 17 ed è prevista la chiusura di 28 COT, con la conseguente riduzione di posizioni organizzative e fisse.

Rimandiamo le specificità delle singole Direzioni Centrali in attesa che ci vengano forniti i dati della forza, così come dobbiamo rimandare la discussione sulla gestione degli esuberi in attesa della nota esplicativa sulla gestione degli stessi che l’Amministrazione sta predisponendo e che sarà a breve oggetto di un incontro con le OO.SS. nazionali.

E’ evidente che ormai stanno esplodendo tutte le contraddizioni, dal personale preoccupato di perdere la posizione organizzativa a quello che ormai è sempre più conscio che una posizione organizzativa non l’avrà mai.

Avevamo chiesto già diverso tempo fa una revisione delle politiche del personale, ed oggi è sempre più evidente che è necessario andare a rivedere il contratto integrativo 2006-2009 ormai veramente scaduto.

Non pensiamo sia il caso di far gestire quel poco che ci è rimasto in maniera clientelare, sia per quanto riguarda le posizioni organizzative che quelle fisse.

Con il contratto bloccato già dal 2009 l’ambizione ad una posizione è diventata l’unica possibilità di avere un aumento dello stipendio, e neanche per tutti; non ci dobbiamo dimenticare che non tutto il personale ha questa opportunità: le aree A e B.

 

 

       

Roma, 14.2.2014         

                                                 USB P.I.

                                        Coord. Naz. INAIL