dalla Regione Marche: comunicato stampa chiusura sede Senigallia

Senigallia -

                                                   

Oggetto: prevista chiusura Sede INAIL di tipo C di Senigallia (AN).

                 Vera economia per l’Inail o solo disagio per il personale e per gli infortunati?

 

Il nuovo modello organizzativo 2013, prevede un riordino delle strutture a livello nazionale dell’INAIL che non è stato dettato da esigenze organizzative bensì dalla “spending review”, L. 135 del 2012, l’ultima delle varie leggi che nel corso degli anni hanno imposto tagli di personale ed economie “forzate” alle Amministrazioni Pubbliche. Una continua riduzione del welfare del Paese che in questo caso porterà, insieme al taglio degli organici, alla chiusura di ben 28 sedi sul territorio nazionale con l’ inevitabile conseguenza di ulteriori tagli di servizi ai cittadini.

Tra le Sedi che l’Amministrazione INAIL ha deciso di chiudere c’è anche quella di Senigallia che ha gestito nell’ anno 2012, 1321 casi di infortunio, 129 casi di malattie professionali e 1033 casi di rendite per un totale di  2483 casi presi in carico.

Nel comune di Senigallia sono presenti la Sede dell’Inps e l’Ufficio di Igiene e Prevenzione con il quale la sede INAIL ha un rapporto sistematico di collaborazione e sinergia al fine di svolgere attività di prevenzione e monitoraggio del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali.  

Nella struttura INAIL sono presenti sia ambulatori medici che uffici amministrativi aperti al pubblico tutti i giorni con 2 aperture pomeridiane per un totale di 24 ore settimanali  con lo scopo di garantire un servizio idoneo in grado di fornire una risposta adeguata a tutte le problematiche degli infortunati.

E’ presente un assistente sociale che costituisce un supporto indispensabile per le problematiche che i lavoratori sono costretti ad affrontare a causa dell’infortunio subito, un punto di riferimento nell’ottica del reinserimento sociale e lavorativo.

La presenza sia degli uffici amministrativi che medici permette, oltre alle visite,  di offrire all’utenza il servizio di prescrizione protesi ed ortesi (sia semplici come gambaletti, fasce elastiche busti, ecc., sia piu’ complessi  in casi di menomazioni importanti) elementi indispensabili per il recupero dell’integrità psico fisica degli infortunati, un servizio che con la chiusura prevista verrebbe svolto in Sedi piu’ lontane con gravi disagi per gli utenti stessi che  spesso sono  in gravi difficoltà fisiche e psicologiche dovute all’infortunio subito. 

I comuni serviti dalla sede di Senigallia sono: Barbara, Castel Colonna, Castelleone di Suasa, Corinaldo,  Monterado, Ostra, Ostravetere, Ripe, Serra dè Conti.

Gli infortunati di tali comuni dovrebbero recarsi presumibilmente presso la Sede Inail di Ancona con evidenti disagi. Peraltro,  l’Inail dovrà anche  rimborsare le spese di viaggio sostenute dagli stessi per raggiungere la sede per effettuare  le visite.

Non si riesce a comprendere, quindi, quale possa essere l’entità delle economie che l’Ente  potrebbe trarre da questa chiusura,  considerato anche che  la Sede di Senigallia è di proprietà dell’Istituto.

Infine con la chiusura della sede si contravverrebbero le “Linee guida e criteri generali per la riorganizzazione” del C.I.V. (Consiglio di Indirizzo e Vigilanza) dell’INAIL del 30/04/2013, dove si ribadisce “Il rafforzamento del principio di prossimità orientando l’impiego delle risorse umane, professionali e dirigenziali verso il territorio per i servizi alla persona” prevedendo un nuovo assetto con l’aggregazione di unità [territoriali] in reti di produzione … [attuando] i seguenti criteri;

1.     La valutazione dei bisogni del’utenza;

2.     La dimensione e le caratteristiche geografiche del bacino di utenza servito;

3.     […….].

Nei giorni scorsi, vista l’immobilità dell’Amministrazione INAIL sia a livello nazionale che locale, rispetto alla ricerca di soluzioni possibili, la USB P.I. ha chiesto un incontro al Sindaco di Senigallia per aggiornarlo sulla prevista chiusura della Sede e per cercare di poter trovare insieme alle altre realtà locali interessate come Patronati, INPS, ASUR, e Comune stesso una soluzione che possa venire incontro alle esigenze principalmente degli infortunati e dei reddituari, ed anche nei confronti dei colleghi della Sede che verrebbero anch’essi penalizzati.

 

 

 

                    USB – P.I. Coord. Regionale INAIL Marche

                  Giovanni Fontana