CHE PERLA DI CONTRATTAZIONE!

Roma -

 

 

I toni trionfalistici con i quali è stata salutata la fine delle procedure concorsuali da parte di qualche sindacato ci sembrano veramente stucchevoli: l’unica spiegazione possibile e plausibile è che il continuo affermare di essere artefici  di una contrattazione intelligente, o meglio di quella che viene definita una perla di contrattazione, serva soprattutto  ad auto convincersi della bontà delle scelte fatte.

 Una sorta di narcisismo dell’intelligenza che utilizza al posto  dell’immagine riflessa nello specchio di mitologica memoria, un  foglio di carta nel quale riversare la propria autocelebrazione.

 

Ma si tratta veramente di una perla di contrattazione?

I concorsi appena terminati altro non sono che banali passaggi economici, che corrispondono grosso modo ai vecchi scatti d’anzianità. Ad essi non è legata alcuna modifica di funzioni o di responsabilità, ma un semplice avanzamento economico. In passato gli avanzamenti economici erano automatici, più recentemente, negli ultimi anni, legati all’anzianità: la contrattazione integrativa di Ente stabiliva il numero di coloro i quali sarebbero automaticamente passati.

Oggi una perla di contrattazione stabilisce invece che i lavoratori per avere un semplice avanzamento di tipo economico debbono sottoporsi ad una prova concorsuale selettiva. Una vera conquista!

Qualcuno ci potrebbe dire che i tempi sono cambiati, e questo è vero, ma paradossale è che nel nostro Ente la stessa  perla di contrattazione stabilisce che l’attribuzione delle posizioni fisse o delle posizioni organizzative avvenga senza alcuna selezione, senza alcuna prova concorsuale, senza nient’altro che la fiducia del dirigente. È un fantastico paradosso frutto di una perla di contrattazione: per uno scatto d’anzianità è necessaria una prova concorsuale, per un livello di responsabilità è sufficiente  la simpatia, o qualcos’altro, del dirigente. Tanto non paga lui, ma il fondo per il salario accessorio di tutti i lavoratori.

Altrettanto paradossale è che mentre i tempi cambiano per noi, non cambiano per le altre Amministrazioni che prevedono  passaggi economici con procedure ben più semplici, a titoli o con prove facilitate. E’ successo all’Inps, con una batteria di test selezionati tra quelli messi a disposizione dall’Amministrazione, è successo al Mef  dove hanno fatto un concorso a titoli che ha interessato circa il 90% del personale. Gli esclusi erano già beneficiari di un passaggio precedente. Inutile sottolineare l’evidente risparmio di spesa che tali modalità avrebbero consentito. 

Ma evidentemente solo all’Inail si fanno perle di contrattazioni, mentre in tantissime altre amministrazioni gli accordi vengono firmati da degli incapaci che, consapevoli che si tratta di un passaggio economico e non giuridico,  oltretutto  finanziato dal fondo  per il salario accessorio , non stressano i lavoratori  con prove concorsuali come quella sostenuta all’Inail.  Certamente gli incapaci  si saranno privati, poverini!, del piacere quasi sadico di poter scrivere comunicati in cui esaltare lo stress sostenuto dai candidati e soprattutto dalle candidate, ricordando che “in tale contesto la situazione della donna è senz’altro più difficile!”. Che perla di sindacalista così sensibile, così partecipe a parole dello stress degli altri! 

Sempre a proposito di perle di sindacalisti, di cui evidentemente il nostro Ente abbonda, faremmo un grosso torto all’autore del volantino “Adesso A e B a partire da A3 e B3”  se non lo citassimo in questo nostro comunicato. Qui si supera veramente ogni limite alla decenza sconfinando in una demagogia fuori luogo e da presa per i fondelli nei confronti dei lavoratori dell’area A e dell’area B.

Per tacitare il giusto malcontento di quei lavoratori che hanno come unica, ed impossibile allo stato attuale,  prospettiva quella del passaggio di area e quindi giuridico, la perla di sindacalista chiede agli organi dell’Amministrazione  “di intervenire presso gli organismi competenti per ottenere una deroga alle stringenti previsioni normative attuali sui passaggi di area che consenta di procedere a dei percorsi professionali ad hoc per tutti i colleghi delle aree A e B a partire da A3 e B3”.

 Ma che significa? Chiedere una deroga all’applicazione della Brunetta che prevede il possesso della laurea per l’area C e del diploma per l’area B  ed un concorso esterno con la sola riserva dei posti all’interno? In una situazione in cui i concorsi esterni sono praticamente bloccati? Con  i vincitori del concorso esterno per C1 ancora da assumere? E perché dovrebbero dare PROPRIO all’Inail questa deroga, in virtù di quale differenza con l’Inps,  con il Mef, con il Ministero di Grazia e Giustizia, con gli Enti di Ricerca,  con…? Ma non era più corretto dire “ci batteremo con la nostra Confederazione per buttare a mare questo schifo di  legge  che tra le altre cose penalizza lavoratori costretti ad un mansionismo senza sbocchi?”

Ma queste cose le perle di sindacalisti evidentemente non le possono dire dal momento che mai e sottolineiamo mai, hanno speso una parola contro il ministro amico Brunetta e quindi si arzigogolano in soluzioni piuttosto fantascientifiche sperando che i lavoratori ci credano e si accontentino.

Le graduatorie usciranno a giorni. In settimana probabilmente quelle di A e di B e di qualche profilo specifico, mentre bisognerà attendere la settimana dopo Pasqua per quelle di C. Poi saranno più o meno tutti incazzati. Chi non ha superato la soglia, inserita dalla perla di contrattazione, chi è idoneo ma non trova posto, chi avrà una decorrenza piuttosto che un’altra, chi perché i test erano troppo facili, chi invece perché alcune domande erano formulate male.  E le perle di sindacalisti ricorreranno ancora una volta ai loro mezzucci da 4 soldi, come quello di far arrivare le soffiate sui risultati delle prove agli amici degli amici battendo sul tempo tutti gli altri, per mettere tutto a tacere promettendo, promettendo, promettendo…

Eppure le chiacchiere stanno a zero. La prima cosa da  fare è chiedere all’Amministrazione un incontro per  valutare insieme la concreta possibilità di non lasciare cadaveri sul campo  ed attribuire la posizione economica a tutti gli idonei, mettendo fine così alle tante voci che su questo tema si stanno rincorrendo, a volte senza alcun fondamento.

Poi pretendere l’apertura di  una seria discussione  per arrivare alla definizione  di un accordo di programma complessivo sulle politiche del personale, capace di superare le attuali storture e  disparità.

Per il resto le battaglie  sono tutte esterne all’Amministrazione: area unica come soluzione  al  problema degli A e dei B ma anche come risposta all’incongruità di un  sistema classificatorio basato su 11 posizioni economiche, ed abolizione totale  della legge Brunetta, per restituire ai lavoratori il diritto alla carriera, spazi alla contrattazione e la cancellazione di un sistema meritocratico partorito da una mente senza meriti.

Vi aspettiamo. A partire dalla richiesta di rinnovo dei contratti subito!

 

Roma 26 marzo 2013

USB P.I.

Coord. Naz. INAIL