E LE STELLE STANNO A GUARDARE…

Roma -
  • 1900 posti tagliati tra legge 148/2011 e spending review;
  •   747   posti complessivi (non tenendo conto dei singoli profili professionali) attualmente in esubero, in parte riassorbibili per effetto dei pensionamenti, non quantificabili esattamente sia per il problema legato alle ricongiunzioni  previdenziali sia per la necessità di valutare i dati recentemente  forniti da Inps e Inpdap;
  • un modello organizzativo che dovrà necessariamente adattarsi alla forza “superstite” al 31/12/2014 con inevitabili ripercussioni anche sui processi;
  • un arretramento evidente ed ineludibile sul piano della quantità  e della qualità del servizio erogato all’utenza.

 

Questi i risultati emersi dall’incontro di oggi con il Presidente ed il Direttore Generale dove è stato illustrato alle OO.SS. l’effetto della spending sull’organico Inail.

Questi i risultati di una politica di smantellamento della Pubblica amministrazione che sta trovando,  con la scusa della crisi, un’accelerazione mai vista.

Se qualche dipendente Inail pensava che tutto questo fosse solo oggetto di dibattito astratto  nei talk show e nelle trasmissioni “impegnate”, beh, si sbagliava. Ora dobbiamo farci i conti anche noi. Ed anche in fretta, se vogliamo tentare di porre un argine a questo diluvio.

L’impegno chiesto al Presidente ed al Direttore Generale di un forte impegno politico a difesa dell’Ente, da rappresentare nelle sedi istituzionali alla presenza dei Ministeri vigilanti non basta. Auspichiamo  che i vertici facciano il possibile per arrivare ad una soluzione, ma i lavoratori devono fare la loro parte se non vogliono svegliarsi domani o dopodomani con qualche brutta sorpresa. Magari dicendo che nessuno li aveva avvertiti.

La USB ha proclamato lo stato  di agitazione del personale e già avviato le procedure per l’indizione di uno sciopero  di tutto il comparto  contro la politica dei tagli e  contro l’attacco ai progetti speciali. Circa  500 euro medi di taglio al salario che vanno ad aggiungersi al taglio dei ticket, al mancato rinnovo dei contratti, alla norma che impone che i salari siano bloccati  al 2010, mentre aumentano benzina, tariffe, IVA… e mentre lo smantellamento dello stato sociale costringe sempre più le famiglie italiane  a rivolgersi a privati per sopperire alla carenza dei servizi o a fare a meno pur nel bisogno di prestazioni  indispensabili. 

Se qualcuno pensa che tutto questo sia ancora poco, può continuare a dormire sonni tranquilli. Ma se così non fosse è noi non possiamo  che darvi un’unica indicazione: lottare dentro e fuori dai posti di lavoro per rivendicare ciò che ci spetta di diritto.

Vi aspettiamo in piazza a Roma, il 27 ottobre. Una giornata di mobilitazione nazionale e generale, un NO MONTI DAY per dire BASTA! NON NE POSSIAMO PIU’.

Un primo immediato appuntamento per rispondere ad una politica dissennata  che colpisce sempre gli stessi.

 

 

Roma, 24 ottobre 2013

USB P.I.

Coord. Naz. INAIL