PERCHE' DOBBIAMO LAVORARE 42 ANNI PER FINANZIARE I CACCIABOMBARDIERI F35?

Padova -

 

          Ma in aggiunta potremmo anche chiederci perché dobbiamo accettare pensioni  sempre più brevi e misere, l’aumento dell’IVA al 23% su molti prodotti, l’ICI sulla prima casa (di regola acquistata con tanti sacrifici compreso un mutuo) e il blocco degli stipendi fino al 2017 (per i dipendenti pubblici).

          E ancora perché dovremmo acconsentire all’aumento del prezzo della benzina e i  super rincari sulle bollette di acqua, gas, elettricità, alla progressiva sparizione di importanti servizi per cittadinanza nel settore dell’assistenza, della sanità, dell’istruzione e del trasporto pubblico?

          Perché dobbiamo sostenere questi e altri pesantissimi sacrifici economici quando tutto questo non è necessario?

Sì, avete capito bene NON E’ NECESSARIO !

 

          Tralasciando i motivi per i quali dobbiamo rientrare nel debito pubblico (perché ce lo chiede l’Unione europea?) e anche le modalità di tale rientro , va affermato che le risorse finanziarie per fare ciò possono essere reperite in tutt’altro modo.

          Il Governo italiano, assieme ad altri paesi occidentali, sta infatti partecipando allo sviluppo e alla costruzione dei nuovi cacciabombardieri JSF F35, che la Lochkeed Martin  - la maggior azienda privata coinvolta nell’affare – ha definito “l’unico veicolo (…) in grado di garantire la sicurezza delle nuove generazioni”. E noi ingenui che pensavamo che per dare ai giovani un futuro decente bastassero un lavoro ed una  pensione dignitosa!.

          In realtà questi nuovi caccia sono di tipo “stealth” ossia a bassa rilevabilità da parte dei sistemi radar e dunque con una chiara impronta offensiva, di attacco non di difesa.

          L’Italia ha deciso di acquistarne 131 con una spesa stimata di 15 miliardi (sì, miliardi) di euro. I costi sono infatti lievitati costantemente da quando il Governo Prodi firmò il primo accordo per questo progetto.

          L’Unione Sindacale di Base (USB) da sempre ha denunciato questo enorme spreco di denaro pubblico affiancandosi alle associazioni (Rete Disarmo, Campagna “Sbilanciamoci, Pax Christi per citare solo le principali) che da tempo  si battono contro questo progetto bellico. E  lo scorso novembre ha aderito alla manifestazione nazionale di protesta contro gli F35 presso la base di Cameri (Novara) dove dovrebbero essere assemblate parti di tali aerei.

          Come hanno appurato le organizzazioni mobilitate contro il progetto, i 10.000 nuovi posti di lavoro che lo stesso doveva portare sono in realtà una menzogna in quanto verranno impiegati solo qualche migliaia di lavoratori per lo più già operanti nell’industria bellica italiana. Di contro sappiamo, sulla base di innumerevoli studi economici, che se gli stessi investimenti fossero effettuati nel settore civile, i posti di lavoro creati sarebbero molto maggiori.

          Se poi consideriamo che l’aeronautica militare sta per acquistare un centinaio di caccia Eurofighter Typhoon, il cui costo è stimato in altri 10 miliardi di euro, allora arriviamo ad una spesa di 25 miliardi. Insomma quasi l’ultima finanziaria, quella di Monti.

          Sì caro prof. Monti e cari partiti che lo sostenete, visto che avete sempre affermato che l’importante era garantire i ”saldi” della manovra economica perché non avete mai detto una parola contro queste folli spese belliche?

 

ALLORA COME CITTADINI RIPRENDIAMOCI LA SOVRANITA’

E RESPINGIAMO SENZA ESITAZIONI QUESTA MANOVRA ECONOMICA FALSA ED INGIUSTA

 

IL 27 GENNAIO SCIOPERO GENERALE

                                                                                        

Coordinamento nazionale

                                                                                                                                       USB INAIL

                                                                                                                                                                         Giampaolo Frison

 

Padova,  4 gennaio 2012