I LAVORATORI POSSONO SEMPRE MODIFICARE LE COSE. BASTA CREDERCI ED ALZARE LA TESTA!

Roma -

     Dopo  le decurtazioni di 1000 Euro  sul saldo del sistema premiante 2009, dopo gli inutili tentativi dell’Amministrazione di  recuperare le somme sottratte, dopo aver letto la prima bozza delle linee guida per il sistema premiante 2010, in molte sedi  sul territorio nazionale si sono svolte assemblee del personale che hanno raccolto l’appello fatto dalla   RdB,  attraverso il comunicato  del 30 aprile 2010, ed hanno inviato  mozioni finali  alla delegazione trattante. I lavoratori hanno  discusso di ciò che stanno toccando con mano già da diversi mesi: riduzione del personale, aumento dei carichi di lavoro,  diminuzione degli incentivi, irrigidimento dei rapporti con la dirigenza, peggioramento del clima aziendale anche a seguito delle scelte discrezionali effettuate dalla dirigenza. 

     Lo stato di agitazione del personale che la RdB ha proclamato nel momento stesso in cui ha deciso di interrompere le trattative sul sistema premiante,  ha avuto il merito di rimettere in discussione i contenuti dei primi documenti di lavoro sul premiante 2010 tanto da far sparire l’aumento degli obiettivi di produttività previsto per quest’anno, a dimostrazione che la mobilitazione dei lavoratori riesce ad incidere sulle scelte che vengono fatte ai tavoli di trattativa.

     Nell’ultima versione, quella sottoscritta da Cgil, Cisl Uil e Cisal,  è sparito anche tutto ciò che riguarda i parametri relativi alla valutazione dell’apporto partecipativo individuale (110, 100, 90, 80, 0) ma questo non significa che non esistano più, tanto è vero che sono previsti dal CIE 2006-2009 tuttora vigente. Durante l’incontro l’Amministrazione ha ribadito la necessità di rimandare l’argomento a “tempi migliori”, con un successivo accordo, ed è in questo modo che va letta l’indicazione contenuta nel verbale del 7-6-2010: “…al riguardo, in continuità e nel quadro della massima coerenza con le previsioni del CCIE 2006-2009, di cui per il 2010 si conferma la piena validità, le parti convengono sull’opportunità di rinviare ad una successiva fase negoziale la determinazione compiuta delle linee guida e dei criteri del sistema incentivante…”. Come interpretare questo sorvolare sulla meritocrazia? Sicuramente non come una scelta consapevole dei firmatari di non applicare i coefficienti di merito, ma come  la necessità di non appesantire  ulteriormente agli occhi dei lavoratori una situazione generale che si presenta difficile. Si poteva sottoscrivere un accordo che oltre a prevedere obiettivi di produttività senza specificare la parte di salario legata al raggiungimento di quegli stessi obiettivi, insisteva, nonostante le proteste  dei lavoratori emerse anche nelle assemblee, sulla differenziazione? Era pensabile sottoscrivere un accordo del genere soprattutto in un momento in cui i lavoratori pubblici sono chiamati a sostenere da soli i costi della crisi con i loro salari bloccati per 4 anni…? Sarebbe stato veramente troppo ed allora…non ci si ripensa cambiando opinione, ma …si rinvia. E si firma, con il pretesto della necessità di sottoscrivere l’accordo per  consentire il pagamento dell’acconto. Ma veramente vogliono far credere ai lavoratori che l’Amministrazione sarebbe in condizione di chiedere loro di raggiungere gli obiettivi senza  erogare l’acconto di luglio?

       La RdB non ha sottoscritto l’accordo sul sistema premiante  perché non sottoscrive più cambiali in bianco: ancora una volta le strutture, che stanno già lavorando dall’inizio dell’anno per il raggiungimento degli obbiettivi, si dovranno misurare con dei progetti senza avere la minima idea di quanto siano le somme stanziate per il pagamento degli stessi. Ci chiameranno irresponsabili ma per noi il sindacato non è una pratica formale e burocratica. La trattativa serve, ma molto di più serve  capire cosa chiedono i lavoratori e stare dalla loro parte.

       Abbiamo chiesto all’Amministrazione ed alle altre OO.SS.  di  aprire un tavolo di trattativa nel quale ragionare sulla destinazione complessiva dei fondi, alla luce della nuova situazione che si verrà a creare a seguito delle indicazioni della manovra finanziaria che, se non verrà modificata, stabilisce che non può essere superato per gli anni dal 2011 al 2013 il reddito complessivo 2010  di ogni dipendente. Consideriamo indispensabile, ripensare al più presto a quali possano e debbano essere le strade per sanare le  situazioni in grave sofferenza che si protraggono da anni,  anche riconsiderando scelte fatte negli anni in cui non incombeva sul pubblico la mannaia della crisi economica e della riforma finanziaria, per percorrerle  nei restanti mesi del 2010.

     Sarà certamente un 2010 difficile ma c’è ancora l’opportunità di incidere per modificare le cose; dopo ci aspetta un lungo periodo di blocco totale dei contratti, dei concorsi, delle attribuzioni di qualsiasi indennità ed emolumento, un tempo in cui chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto… e non si muoverà più niente! E’ l’occasione di  alzare la testa, schiarirsi la voce e dire con chiarezza all’Amministrazione, ma anche al Governo e a quei  Sindacati che scrivono a quattro mani con Tremonti la manovra,  ma poi chiamano i lavoratori alla mobilitazione, che i dipendenti pubblici  sono stanchi di pagare come lavoratori,  come contribuenti, come cittadini che vengono privati dello stato sociale e che non ci stanno più ad essere  cornuti e… mazziati.

 

       il 14 giugno la rdb-usb ha proclamato lo sciopero generale del pubblico impiego. una data vicina, prima che sia troppo tardi per contrastare gli effetti della manovra.

 

       E’ una buona occasione per alzare la testa perche’…

 

chi non lotta ha gia’ perso!

 

 

Roma, 8 giugno 2010

                                                                                      RdB P.I.

                                                                     Coordinam. Nazionale INAIL