QUANDO L'IMPORTANTE NON SONO I SOLDI MA LA FIRMA…

Roma -

 

 

 

              Ieri mattina la RdB non ha firmato l’accordo sul sistema premiante.

              Fin qui sembrerebbe non esserci alcuna novità, visto che noi ormai siamo etichettati come il sindacato che non firma gli accordi. Forse però sarebbe il caso che i colleghi iniziassero a porsi una domanda: perché gli altri sindacati firmano tutti gli accordi, a prescindere dai contenuti?

              Da molti anni ormai siamo in caduta libera: svendita di quasi tutto il patrimonio immobiliare a reddito ed istituzionale, blocco quasi totale delle assunzioni, contratti con aumenti dello “zero virgola”, decreti anti-fannullone, decreti anti-crisi. Più che politica sembra una caccia alle streghe che non trova freni ed inibizioni da parte di chicchessia, compresi, purtroppo, molti dipendenti pubblici.  Recita un detto “chi tace acconsente”.

E tacendo si consente, ad esempio, che venga firmato un accordo su un sistema premiante il cui fondo, attualmente non prevede alcun recupero degli importi che sono sottratti con la legge 133/2008, ma che definisce chiaramente gli obiettivi e, allo stesso modo, definisce chiaramente la tendenza a premiare i “più meritevoli”, anticipando i contenuti del decreto Brunetta in via di approvazione, attraverso l’introduzione del parametro 1,10 basato esclusivamente sulla discrezionalità dei dirigenti.

              Oltre al danno la beffa, perché con i fondi decurtati, anziché incrementati, i compensi diminuiscono; inoltre se qualcuno (massimo il 20%) avrà l’1,10, necessariamente qualcun altro dovrà avere lo 0,90, oppure lo 0,80. Oppure il compenso dei più meritevoli si finanzierà con i soldi di chi il sistema premiante non lo percepirà affatto.

             Chi ha una certa anzianità di servizio conosce perfettamente queste dinamiche perché un sistema simile lo abbiamo già avuto. Qualcuno ricorderà i tempi in cui era previsto il compenso individuale e sulla base delle “graduatorie” si innescavano  liti fra colleghi, anche per  50.000 lire lorde annue!  E non tanto per i soldi, quanto per l’ingiustizia di cui ognuno si sentiva vittima per essere stato valutato meno di un altro!

La  “lotta” era soprattutto all’interno delle qualifiche più basse, perché la proverbiale capacità organizzativa e decisionale della nostra classe dirigente, suggeriva di non penalizzare le qualifiche più alte.

             Con la previsione del CCNL 2006-2009 che troverà attuazione dopo la firma del Contratto Integrativo di Ente i dirigenti potranno attribuire incarichi di posizioni organizzative di I e II livello, sempre in base alla discrezionalità, a “persone di fiducia”, così come avviene per i “vicari”: sarebbe ben strano che queste stesse persone fossero poi penalizzate sul sistema premiante!

            Sembra proprio un dèjà vu.  

A noi è bastato, grazie!

 

 

 

Roma,17.7.09                                        RdB CUB P.I.

                                         Corrdinamento Nazionale INAIL