FANNULLONI? NO PROFESSIONISTI IPERATTIVI

Roma -

 

 

 

Al Presidente

 

    Al Direttore Generale

 

e p.c.   Al  Direttore Centrale Risorse Umane

 

           A tutto il  personale

 

          

  

 

 

          In data 18.12.2008 e successivamente in data 18.03.2009, la scrivente O.S. ha inviato agli Organi in indirizzo la documentazione dettagliata  comprovante i comportamenti, palesemente illegittimi, tenuti dall’Ing. Spada, coordinatore generale della Contarp, sia nei confronti dei colleghi professionisti della Contarp Centrale, sia, cosa ben più grave, nei confronti dell’Istituto e quindi della Pubblica Amministrazione.          Ci saremmo aspettati un’immediata presa di posizione nei confronti di quanto più volte denunciato anche al precedente Direttore Generale, dott. Piero Giorgini, per ristabilire, attraverso il rispetto delle regole, il ripristino della legalità, mediante l’adozione di un provvedimento adeguato. Siamo costretti a prendere atto che ad oggi  l’Amministrazione  ha tenuto un comportamento di inerzia  nei confronti di questa situazione, comportamento che qualcuno potrebbe anche interpretare come complice.

          In data 12 maggio la nostra O.S., durante un incontro,  ha nuovamente ribadito  al Direttore Generale la necessità di accertare la regolarità della posizione del Coordinatore Generale , ing. Spada, titolare, dal 2004, con quota al 75% ,  di una ditta, la Betapi srl, che si occupa delle stesse attività svolte istituzionalmente dalla Contarp, come la prevenzione, la consulenza, l’assistenza e la formazione in varie materie tra cui spiccano la sicurezza (sistemi di gestione) e la responsabilità sociale delle imprese. Tutto, ci risulta, senza neanche la necessaria richiesta di autorizzazione, che, in ogni caso, gli doveva essere negata.

          E’ evidente che le dichiarazioni  di elogio  profuse dal Presidente e riportate dalla stampa nei confronti dei professionisti Inail, rischiano di essere interpretate come una beffa di fronte  al comportamento tenuto dall’Amministrazione su questa  questione, tanto più se si considera che la nomina a Coordinatore Centrale è avvenuta in data 31.12.2008, quando si era già a conoscenza della incompatibilità rivestita dal “candidato” Spada.  Qual è il messaggio che viene inviato ai colleghi da una Amministrazione che non è in grado di ripristinare le regole e che assume nei confronti dei professionisti un comportamento non univoco? Infatti, mentre alcuni svolgono con coscienza e professionalità il lavoro istituzionale, rischiando di incappare, come già successo, in avvisi di garanzia, altri si ingegnano nelle attività extra-ufficio, più o meno consentite.  In un momento in cui la Pubblica Amministrazione sembra, e vogliamo sottolineare sembra, colpita dal sacro fuoco della trasparenza, nel nostro Ente troppe sono ancora le zone d’ombra non più tollerabili. In queste zone d’ombra rientrano sicuramente gli incarichi “extra-ufficio”, compresi quelli autorizzati e pertanto legali.      Detti incarichi vengono conferiti dalla dirigenza dell’Istituto e dai Coordinatori Generali e dovrebbero rispettare disposizioni che sono divenute sempre più stringenti  nel rispetto del principio di esclusività del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici  (cfr. Circolare  74 del 23.12.1999 e successive disposizioni di legge). Il principio di esclusività si traduce nella natura occasionale dell’incarico stesso. Evidentemente questo concetto non è molto chiaro nel nostro Ente dal momento che, per rimanere ai dati 2007, ci sono dipendenti che hanno percepito importi che superano anche i 200.000 Euro, per un numero di incarichi talmente elevato da non lasciare dubbi al fatto che non si possa parlare di occasionalità. Altro che fannulloni, qui siamo di fronte a dipendenti tanto attivi da riuscire a svolgere, oltre all’attività istituzionale anche la libera professione, autorizzata,  chiaramente. E chi paga la missione per eventuali consulenze fuori Sede? E siamo proprio sicuri che dette attività non siano svolte in orario di servizio?

          Ci piacerebbe anche su questo tema avere delle risposte chiare ed esaurienti per poterle poi girare a quei tanti lavoratori che quotidianamente svolgono con coscienza la loro attività e che sono ripagati con tagli al salario accessorio, penalizzazione della malattia, denigrazione pubblica. Sono risposte dovute, signor Presidente, signor Direttore Generale. E se voi continuerete a non darcele, saremo costretti a rivolgerci alle autorità preposte. In nome della trasparenza, della chiarezza, della legalità.

Roma, 12 maggio 2009                                                       RdB CUB Inail

                                                                                         Mencarelli Daniela