facciamo i conti con il contratto integrativo

Roma -

 

 

QUANDO LA MATEMATICA E’ …UN’OPINIONE!

 

 

          Con i cedolini del mese di febbraio l'Amministrazione ha provveduto,  con una solerzia inimmaginabile in altre occasioni,  ad adeguare  gli stipendi agli “aumenti” derivanti dall'ultimo contratto  (biennio economici 2008-2009). Non sono stati messi in busta paga “gli arretrati” perché, per corrispondere ai colleghi circa 50 Euro relativi al mese di gennaio (poi non c'è più altro!), bisogna mettere in campo una complicata e farraginosa procedura chiamata, ironia della sorte, “ricalcolo”! “Ricalcolo” di che, ci viene spontaneo chiedere? Ma niente paura  a compensare le carenze del contratto interviene, sempre sul cedolino di febbraio, un'altra voce stipendiale chiamata  “arretrati anni precedenti” che corrisponde mediamente a circa 250 euro. Probabilmente, ai colleghi poco accorti, potrebbe sembrare la quota degli arretrati che normalmente si attendono quando ci sono gli adeguamenti contrattuali, invece non si tratta di altro che  dei residui del fondo incentivante del 2007, che ci dovevano essere corrisposti a prescindere dalla firma del contratto.

       Visto che ad essere un po’ “maligni” si colpisce nel segno, ci viene da pensare che sia stato fatto apposta. Forse l’Amministrazione ma, secondo noi, anche qualche sindacato, contando sulla distrazione di tanti  colleghi,  vorrebbe farci credere che qualche euro questo contratto ce lo ha portato!

 

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       In questi ultimi mesi, mentre si sta  continuando la lunga discussione sul Contratto Integrativo di Ente, procedono anche le trattative regionali sui fabbisogni.

Il nuovo CIE   dovrà disciplinare oltre alla parte normativa, in applicazione del nuovo contratto, anche la parte economica. Per quanto riguarda la parte economica ci chiediamo come sia possibile, non conoscendo l’entità dei fondi,  ridefinire le indennità. Chiunque,  dotato di buon senso, quando va a fare la spesa,  prima di mettere la merce  nel carrello, fa il conto  di quanti soldi ha a disposizione: la nostra Amministrazione invece pretende  prima di  fare la spesa  e poi dare contezza dell’ammontare del Fondo. Se non vi è alcun dubbio sul recupero delle somme sottratte dalla legge 133/2008,  come più volte  hanno assicurato le sigle firmatarie per  giustificare  la sottoscrizione del peggior contratto che si ricordi, perché  l’Amministrazione non ne vuole sapere di quantificare i fondi?

       Per quanto riguarda la parte normativa la discussione adesso verte sulle posizioni organizzative. Il nuovo contratto scinde la posizione economica dalla posizione organizzativa ossia, se prima bastava fare il concorso per avere qualifica e funzione adesso facendo lo stesso concorso si può avere la posizione economica ma non è detto che venga attribuita anche la posizione organizzativa. Su questa materia c’è molta confusione e diversi punti di vista. C’ è, ad esempio,  chi sostiene che bisogna fare salvi i “vecchi” C3, C4 e C5, ossia coloro che hanno fatto i concorsi con il vecchio contratto,  che non dovrebbero perdere la funzione, mentre coloro che faranno i concorsi con le nuove normative potranno avere o meno  la funzione, creando uno spartiacque tra “ante e post”.

        Così facendo, secondo le norme contrattuali, è possibile che un C1 abbia l’incarico per svolgere la funzione di responsabile di processo   mentre il C4 potrebbe non averlo mai, creando tra l'altro una situazione a dir poco paradossale dal punto di vista economico. Infatti il C4 in questione percepirebbe il tabellare ma non l'indennità di funzione, mentre il C1 l'indennità di funzione ma non il tabellare! Noi siamo convinti, come sempre,  che le regole debbano valere, per tutti o per nessuno e che non si possa fare una divisione tra lavoratori appartenenti alla stessa posizione economica.

        Non possiamo immaginare che cosa, in questo regime di totale anarchia, si  potrà verificare, anche perché ci sembra di capire che a livello regionale, attraverso le trattative sulla ripartizione dei fabbisogni, si siano già creati alcuni  presupposti per il futuro. In molte realtà si è verificato che i Direttori regionali piuttosto che fotografare l’attuale situazione ed indicare  i fabbisogni in base alla forza hanno preferito precostituire situazioni di esubero e di carenza opportunamente create nelle sedi.

        Qual è lo scopo? Adesso che il contratto integrativo non è ancora stato firmato si stanno “gestendo gli esuberi” adoperando il personale per lavorare “temporaneamente” per le Sedi che risultano carenti, oppure non attrezzate, come nel caso delle Direzioni Regionali che hanno in carico attività che non sempre sono autonomamente in grado di svolgere. Potrebbe sembrare addirittura che l’Amministrazione stia facendo un favore a questi colleghi, dando loro la possibilità di lavorare in remoto per altre Sedi ma, quando il contratto integrativo entrerà in vigore, considerando anche i possibili pensionamenti capiremo quale “piatto” è stato preparato con i fabbisogni costruiti in questo modo.

Un piatto di portata: la gestione delle carenze!

 

 

 

 

Roma, 26 febbraio 2009                                                             RdB CUB – P.I.

                                                             Coord. Naz. INAIL