I SINDACATI DENUNCIANO:

Roma -

                                                                                                                         

COMUNICATO STAMPA

                                                  

Le Scriventi OO.SS. intendono denunciare all’opinione pubblica come gli attuali Organi di vertice abbiano attuato, in questi ultimi anni, una politica sbagliata, in perenne conflitto tra loro, che ha portato l’INAIL a marginalità politica e gestionale determinando lo snaturamento della funzione sociale dell’Ente.

 

Sul versante della Legge 88/89 che, come è noto,  conferisce all’INAIL autonomia organizzativa e gestionale per assolvere, con efficacia ed efficienza, le funzioni sociali previste dall’art. 38 della Costituzione, sono state consentite, senza alcuna reazione, “incursioni” da parte dell’ex Ministro del Welfare Maroni che, di fatto, ha esercitato un controllo diretto ed asfissiante in particolare sulle politiche immobiliari dell’INAIL.

 

Sul fronte normativo e gestionale hanno, fra l’altro, registrato:

 

·                    D.M.3 marzo 2004 – Commissione Maroni – che sottrae competenze all’INAIL sul fronte sia politico sia gestionale, relegando l’Ente in posizione subalterna rispetto alle politiche degli investimenti che devono essere istituzionalmente finalizzate alla garanzia delle future prestazioni;

·                    D.lgs. 23 aprile 2004, n. 124 con il quale  si sottrae all’INAIL il coordinamento centrale e periferico dell’attività ispettiva interna;

·                    lettera del Ministro Maroni con la quale si “invitano” gli Enti a sottoporre al vaglio del Ministro gli schemi di circolari interpretative di atti normativi, per un preventivo esame da parte del Ministero;

·                    con la Legge Finanziaria 2005 i piani di investimento dell’Istituto sono approvati dal Ministero del Lavoro. di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze;

·                    per quanto riguarda il patrimonio immobiliare ad uso istituzionale, si è assistito, nella sostanziale indifferenza del Presidente, del Direttore Generale e della stragrande maggioranza del C.d.A., all’esproprio da parte del precedente Governo, di tutte le sedi delle Direzioni Regionali;

·                    nessuna iniziativa è stata assunta o proposta, da parte degli attuali Organi, per il rilancio della funzione sociale dell’Inail consentito dal D.lgs. 38/2000 attraverso la tutela integrale (prevenzione, cura, riabilitazione, reinserimento e indennizzo) del Lavoratore.

·                    il continuo conflitto tra Organi in materia di bilanci di previsione, ha costretto l’Ente ad operare spesso in gestione provvisoria e a chiudere i bilanci consuntivi con avanzi consistenti che, anziché essere utilizzati per ridurre i premi e migliorare le prestazioni, sono stati fagocitati dal Governo per ridurre il deficit pubblico;

·                    una volontà politica a gestire in maniera sistematicamente conflittuale le relazioni sindacali che ha portato a non rispettare gli accordi sottoscritti, soprattutto per quanto riguarda il salario di produttività dei lavoratori, a fronte di eccellenti risultati gestionali dei quali gli stessi Vertici si vantano. 

 

E’ opinione delle scriventi, anche alla luce dei più recenti avvenimenti, che una stagione si sia conclusa e che è necessario aprirne un’altra con chiari obiettivi di rilancio e rinnovamento coerenti con politiche sociali del Paese tali da rispondere con efficacia alla piaga degli infortuni sul lavoro.

 

Roma, 12 luglio 2006